E’ stato individuato grazie al filmato di alcuni ragazzi. I vigili urbani lo hanno denunciato a piede libero.Antonio Fuoco di anni 60 ha ucciso a calci un povero cagnolino. “Ma in fondo non è successo niente” ha tentato di difendersi.
Lo sdegno è stato totale. La foto del cagnolino insanguinato ha fatto il giro del mondo provocando rabbia e dolore. E in meno di 24 ore i vigili urbani, anche grazie al filmato girato da alcuni ragazzi, hanno individuato e fermato l’uomo che ha ucciso a calci un povero cagnolino di nome Chicca. Il blitz dei caschi bianchi è stato tempestivo: ieri mattina Antonio Fuoco è stato prelevato a Pastena nella sua abitazione e portato in caserma per le contestazioni del fatto ed è stato denunciato a piede libero come purtroppo prevede la legge anche per questi casi. Il 544 bis del codice penale prevede una pena che va dai 4 mesi a due anni. Per questo genere di reato non c’è l’arresto.
Davanti ai vigili l’uomo ha tentato di giustificarsi dicendo che in fondo non era successo niente, mostrando anche di non pentirsi di quello che ha fatto. Antonio Fuoco, 60 anni con precedenti penali, da anni residente a Salerno, si è reso protagonista di un gesto ignobile.
“Desidero ringraziare il Comando della Polizia Municipale che ha in tempi rapidissimi, individuato il soggetto che si è macchiato di questo orribile crimine”. Lo scrive in un post sul proprio profilo Facebook il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli che aggiunge: “Un grazie sentito va, ancora una volta, a quei ragazzi che coraggiosamente hanno filmato l’accaduto permettendo così alla Polizia Municipale di individuare l’uomo”. “I Verdi si costituiranno parte civile nel processo contro l’uomo che ha ucciso a calci un cagnolino inerme senza alcun motivo e ho chiesto all’assessore dei Davvero Verdi, Mariarita Giordano, di far costituire anche il Comune di Salerno parte civile”.
Lo ha detto il presidente del gruppo consiliare Campania libera, Psi e Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, precisando che “la proposta è stata immediatamente accolta da Mariarita Giordano che la porterà all’attenzione della Giunta, certa che avrà la piena disponibilità del sindaco, Napoli, che ha già dimostrato di voler affrontare questo crimine per quello che è: un reato odioso”.
“I soldi che si riusciranno a ottenere saranno totalmente reinvestiti in iniziative a favore dei cani e dei gatti randagi per far sì che orrori come quello di ieri non avvengano più in futuro” hanno aggiunto Borrelli e Giordano per i quali “la costituzione di parte civile permetterà anche di insistere per ottenere il massimo della pena, senza alcuna attenuante, per il responsabile di questo atto odioso: quei pochi anni di reclusione che la legge prevede per reati di questo tipo dovrà scontarli tutti, e in carcere, senza alcuno sconto di pena”.
La compagna: “Mi allontanerò da lui, ho paura”
“Il cane si chiamava Chicca, non aveva neppure un anno. Già in passato aveva picchiato il mio cane perchè diceva che faceva pipì in casa. Volevo chiamare già in passato i Carabinieri per i continui maltrattamenti che subiva Chicca”. A dirlo la compagna di Antonio Fuoco. Nel corso di una intervista esclusiva a Simona Cataldo su LIRATV la donna ha raccontato come ha fatto la terribile scoperta. “Mi sono accorto di quello che era accaduto su facebook quando ho visto le foto di Chicca senza vita: “Ma allora l’hai uccisa.. ma che hai combinato gli ho detto.. – ha dichiarato la donna –. Quando poi sono venuti i vigili a casa ha detto di non essere stato lui ad uccidere Chicca.
Ha detto che il cane era morto da solo. Quando gli ho chiesto cosa ha fatto lui cambiava discorso.. ora mi allontanerò da lui.. ho paura”.