VIDEO – Salerno, il ritorno di Annunziata al porto di Salerno, ma con un incarico più importante

L’avvocato ha sottolineato gestirà gli scali anche di Napoli e di Castellammare oltre quello salernitano. Le strategia nell’ottica dei corridoi commerciali e delle Zes dell’approdo di Salerno


Un ritorno a quel porto che non aveva mai dimentica e torna non come presidente dell’Autorità portuale della sola Salerno ma Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale che oltre l’approdo salernitano sovrintende tutte le attività anche negli scali di Napoli e di Castellammare di Stabia. E’ stata, ieri, la giornata di Andrea Annunziata, già sindaco della sua San Marzano Sul Sarno e residente a Nocera Inferiore. Una lunga carriera di avvocato penalista alle spalle e poi di gestori di autorità portuali, passata per quella di parlamentare e l’incarico di sottosegretario al ministero dei trasporti nel 2008, nel Prodi II. Dal 2008 al 2016 è stato presidente dell’autorità portuale di Salerno e membro del consiglio direttivo di Assoporti, associazione che rappresenta le autorità portuali e i maggiori porti italiani. Poi l’incarico di presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale. Da sempre ha creduto nel porto di Salerno e sulla necessità di creare un retroporto, un’area per la gestione delle merci, che coinvolgesse anche comuni oltre quello di Salerno, tra cui quelli dell’Agro nocerino.

LA STRETEGIA DI ANNUNZIATA
Ieri mattina, assieme al parlamentare Dem Piero De Luca e al sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, ha sottolineato alcuni punti della sua idea sullo scalo salernitano. «Salerno è integrata in un sistema importantissimo che incrocia il quinto corridoio, quello scandinavo-mediterraneo – ha sottolienato Annunziata -. Insieme a Napoli e a Castellammare e a tutta la portualità campana, l’Autorità di Sistema ha un ruolo importantissimo nel Mediterraneo. Salerno svolge e svolgerà un ruolo sempre più importante». Da qui, Annunziata ha rivelato la necessità di «creare nuovi spazi, un porto più ordinato con tutti i lavori in corso per dare spazio alle crociere. Poi, la possibilità di crescere sempre di più in termini di investimenti che impegneranno e incroceranno le Zone economiche speciali (Zes)». Per lui, Zes e corridoio scandinavo-mediterraneo «sono le due grandi possibilità che ha il Mezzogiorno e la Campania in particolare». E ha spiegato: «Con queste due direttrici, dobbiamo solamente sfruttare bene le risorse che abbiamo e che arriveranno e che ci sono e che ci saranno e dobbiamo investirle bene. Però, che si riescano a fare le cose in tempi rapidi. Qui, tutti denunciano la semplificazione. Adesso, è necessario correre». Ricordando il periodo di pandemia, il neo-presidente dell’AdSP ha chiarito che «questo momento così brutto ci deve consentire di risolvere questi problemi perché diamo spazio, quanto più possibile, alla buona impresa, ai privati che devono lavorare sempre di più nelle nostre realtà logistiche, parlo di porti, interporti, aeroporti, ferrovie, la stessa strada che deve essere sempre più agevole in termini di sicurezza e di tutela dell’ambiente. Questo significa pure anche cercare di chiudere e finire i tunnel di Porta Ovest, cercare di dare respiro alla città». Il presidente ha ribadito che «Salerno è pronta a fare la sua parte importantissima, in termini crocieristici e in termini di merci».

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