A Trecase la presentazione del neo gruppo
L’esigenza di una rappresentanza sui tavoli istituzionali delle strutture extra alberghiere ha dato vita ad coordinamento in Campania pronto a far valere i propri diritti. Le recenti normative ed il bonus vacanze, in particolare, hanno tagliato fuori gli operatori campani. Una questione posta nell’incontro tenutosi a Trecase nella struttura di Casa Setaro ai piedi del Vesuvio. È la fiscalità il dramma che gli associati hanno dovuto fronteggiare. Bed and breakfast, affittacamere e similari, in Campania lavorano con codice fiscale, mentre i benefici statali possono essere erogati solo a possessori di partita Iva. Questa disparità di trattamento ha reso vani gli sforzi da parte degli operatori campani, dalla provincia di Salerno a quella di Napoli, a recepire i fondi erogati dallo Stato. Per certi versi, un qualcosa di incostituzionale, come più volte ripetuto durante la presentazione. A Casa Setaro sono intervenuti sul tema e su altre criticità: Francesco Di Fraia, Massimo Setaro, Aldo Avvisati, Antonio Serpi, Delia Di Maio, Roberto Sbrizzi, Sergio Fedele e Adriano Guida.
Al momento sono sette le associazioni che hanno aderito al coordinamento campano delle strutture extra alberghiere. La speranza è quella di interagire con i tavoli istituzionali, soprattutto per rivedere i provvedimenti governativi di cui gli operatori non possono usufruire. Un esempio su tutti è il bonus vacanze, che l’associazione Atex ha definito negativamente, per 4 aspetti: mancata liquidità, procedura non snella, settore senza partita Iva è escluso, misura che non può rilasciare il turismo. L’unico elemento positivo emerso nell’incontro di Trecase é stato quello del turismo di prossimità, una vera novità per queste strutture, che sta prendendo sempre più piede. L’argomento sarà valutato anche in ambito nazionale, grazie all’interessamento della parlamentare del M5s Carmen Di Lauro, che ai microfoni di RTAlive, ha dichiarato di aver già esposto il problema al ministro Franceschini e di porre il problema anche in Regione attraverso i portavoce pentastellati.
Giuseppe Colamonaco