Associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale, Il Gup di Benevento archivia l’indagine a carico di Giovanni Spinelli e altri 76 indagati, alcuni dei quali di Roccapiemonte.
Il Giudice per le indagini preliminari di Benevento dott. Mario Cusani, ha disposto l’archiviazione dell’indagine a carico di Giovanni Spinelli, originario di Roccapiemonte, ex poliziotto che fece parte della scorta di Giovanni Falcone, difeso dall’avvocato Antonio De Donato del foro di Nocera Inferiore.
Le accuse erano gravissime, tant’è che il Pubblico Ministero Giovanni Polcini Tartaglia aveva più volte richiesto l’arresto di Spinelli Giovanni ed altre persone, richieste rigettate sia dal Gip di Benevento che dall’ottava sezione del Riesame di Napoli. Proprio quest’ultimo organo emanò un’ordinanza di rigetto dai toni durissimi con la quale si liquidava l’appello del Pubblico Ministero di Benevento come una “larvata, inutile e sterile polemica” nei confronti del provvedimento di rigetto del Gip e che le ipotesi investigative a carico di Spinelli non risultavano suffragate dal ben che minimo riscontro probatorio. Forse sono stati proprio i toni duri dei Giudici Partenopei ad indurre l’attuale Pubblico Ministero Patrizia Filomena Rosa, subentrata a Polcini Tartaglia, a gettare la spugna e a chiedere, addirittura, l’archiviazione dell’intero procedimento che è stata disposta dal Gip.
Dopo le ripetute richieste di arresto avanzate dal precedente pm, dopo un’indagine sviscerata e delineata in ben quattro fascicoli, peraltro costata diverse centinaia di migliaia di euro, con attività investigative compiute perfino negli Usa, l’archiviazione ha sollevato se non altro qualche perplessità. I fatti risalgono al 2015 ed in quel periodo Giovanni Spinelli era indagato ed intercettato anche dalla Procura di Nocera Inferiore nell’ambito di un’altra indagine. Proprio sul cellulare di Spinelli furono captate alcune conversazioni che riguardavano Mario Pagano, di Roccapiemonte, Giudice agli arresti domiciliari dallo scorso anno e che abita a pochi passi dallo Spinelli. Il caso volle che Spinelli conversasse a telefono di argomenti molto particolari con altri personaggi che a loro volta erano attenzionati dalle Procure di Roma, Napoli, Bari e Salerno. E’ in questo scenario investigativo molto complesso che si sviluppò l’epicentro del terremoto giudiziario di un’indagine che resterà negli annali della cronaca giudiziaria, terremoto del quale si attendono tutt’ora a Roccapiemonte ulteriori scosse di assestamento.