Frode in commercio: la Guardia di Finanza di Salerno blocca l’immissione in consumo di oltre due tonnellate di olio “extra-vergine” adulterato.
Doveva essere olio extravergine di oliva al 100% italiano e invece si trattava di olio rancido, il bassa qualità e con olio di semi all’interno. Sequestrati 20 mila litri (pari a due tonnellate) di olio stipati in due silos Sarno, pronti per essere etichettati da un’azienda di Sarno e diretti prevalentemente all’estero, in particolare in Canada e negli Stati Uniti. Si tratta di un prodotto che doveva rappresentare il meglio del Made in Italy e invece era un raggiro , anche di pessima qualità. A fermare la il traffico sono stati I finanzieri della compagnia di Scafati, agli ordini del capitano Nunzio Napolitano.
Una partita di 200 litri era invece già confezionata in bottiglie con l’etichetta “olio extra vergine di oliva 100% italiano”. La conferma dell’adulterazione è arrivata dall’esame di laboratorio eseguito dall’Ufficio delle Dogane di Bari. In particolare, è stata segnalata una presenza di olio di semi oltre i rigorosi limiti posti dalla disciplina comunitaria di settore per poter etichettare “extra-vergine” l’olio di oliva che poi finisce nel carrello della spesa. E’ subito scattato il sequestro del prodotto e la denuncia dei tre responsabili alla Procura
della Repubblica di Nocera Inferiore che ha convalidato la misura cautelare per impedirne l’immissione in commercio dell’olio contaminato, a tutela dei potenziali acquirenti.