Sarà il confronto tra il Dna della 68enne Giuliana Minuto di Torino e quello che emergerà sui resti prelevati nella parte sottostante il camion dell’azienda nocerina sospettato di averla investita a chiarire definitivamente se quell’autoarticolato ha travolto la vittima a corso Moncalieri nel capoluogo piemontese.
TORINO. Venerdì mattina, il pm Lisa Bergamasco della procura di Torino ha conferito l’incarico per il confronto tra i Dna. Sul mezzo sequestrato a Nocera Inferiore sono stati ritrovati tracce compatibili con resti di un essere vivente, un animale o un essere umano che sia. L’esame stabilirà a cosa e a chi siano riconducibili e se queste appartengano alla 68enne torinese deceduta lo scorso primo febbraio. Continua l’attesa per il 52enne scafatese che era alla guida del camion dell’azienda nocerina.
L’uomo, indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso, si è detto sorpreso dalle contestazioni. La linea è difensiva sarebbe quella che il conducente – operatore esperto, dipendente della ditta Cms costruzioni metalliche con sede a Fosso Imperatore di Nocera Inferiore -, non si sarebbe completamente accorto di un eventuale investimento né qualcuno glielo ha segnalato nonostante in corso Moncalieri ci siano diversi semafori e il traffico sia intenso, specie alle 11.30 del mattino, quando sarebbe stata travolta la donna.
Nei prossimi giorni, depositate la consulenza medico legale per l’autopsia sul cadavere di Giuliana Minuto (occorreranno due mesi) e quelle sul telefono cellulare dell’autista del camion e del Dna, probabilmente sarà ascoltato il 52enne indagato, come richiesto dal suo legale, l’avvocato Sabato Romano. E’ presumibile che il sostituto procuratore piemontese voglia avere tutti gli elementi per poter ascoltare il sospettato ma anche nell’interesse dello stesso conducente scafatese.
Salvatore De Napoli – La Città