‘A Livella non è per tutti i cari estinti.
Sembra esserci lo zampino del Marchese della celeberrima poesia del principe de Curtis dietro l’ordinanza di esumazione che il Comune di Roccapiemonte ha recapitato in questi giorni a 24 famiglie.
Nella missiva un diktat ben preciso, provvedere entro 30 giorni alla esumazione dei resti mortali dei loro cari, in mancanza, scaduto il termine perentorio di 1 mese, ci penserà il Comune addebitando poi le spese ai diretti interessati.
Sempre nell’ordinanza viene specificato che il provvedimento è dettato dall’applicazione del regolamento di polizia mortuaria in quanto sono trascorsi oltre 10 anni dalla data di inumazione , l’Ente raccomanda caldamente di non effettuare il pietoso rito, né una settimana prima né una settimana dopo l’imminente ricorrenza del 2 novembre.
In parole povere i cittadini interessati dal provvedimento hanno poco più di 15 giorni per adempiere.
Stando così le cose, e vista la concomitanza della celebrazione di tutti i defunti, sembra quasi di sentirli parlare questi 24 cari estinti a cui è stato intimato di lasciare la propria fossa e dire…
“Si fosse vivo ve farrìa cuntento, pigliasse ‘a casciulella cu ‘e qquatt’osse, e proprio mo, obbj’, ‘nd’a stu mumento me ne trasesse dinto a ‘n’ata fossa”.
Totò docet!
L.T.