Entrambi per false dichiarazioni. Mario Stanzione recrimina sulla fuga di notizie. A luglio fu sentito dai magistrati. L’ex candidato sindaco solo una vittima.
“Smentisco categoricamente questa notizia”, con queste parole sul proprio profilo facebook, Mario Stanzione candidato sindaco per la lista “Populisti identitari”, ha protestato per aver appreso dai giornali di essere indagato. L’imprenditore nocerino al riguardo ha scritto anche un post: “Come potrebbe mai essere possibile se io non ne so assolutamente nulla di essere indagato? Se così fosse, gli inquirenti, non dovrebbero informarmi? Cioè lo sa un giornalista o un giornale e io invece, che sono il diretto interessato dovrei apprenderlo da fonti terze? Mi riservo di adire le vie legali per la tutela della mia persona nel diffondere sciocchezze che vanno a ledere il mio buon nome”.
Secondo quanto riportato dalla stampa cartacea, Mario Stanzione sarebbe indagato per false dichiarazioni agli inquirenti rese durante le indagini che lo vedono presunta vittima di una tentata estorsione per l’attacchinaggio dei manifesti durante la campagna elettorale di Nocera Inferiore.
Indagato per false dichiarazioni anche don Alfonso Santoriello. Il parroco di Montevescovado avrebbe detto di non conoscere il boss Antonio Pignataro. Don Alfonso chiese al Comune una variante al piano regolatore per poter costruire una casa famiglia e mensa a Montevescovado. Secondo l’accusa, per ottenere questa delibera si erano interessati Ciro Eboli (la moglie è parente di don Alfonso) e Pignataro attraverso Carlo Bianco.
Redazione