«Petrone mi chiese di fare analisi fuori dalla trafila»

Queste le dichiarazioni dell’addetta alle analisi del reparto di Ginecologia e ostetricia dell’ospedale Umberto I La sanitaria è stata interrogata pure sul pagamento dei ticket da parte delle pazienti “private” del ginecologo.

NOCERA INFERIORE. Inchiesta sull’attività del ginecologo Franco Petrone, 70enne medico del reparto di Ginecologia e ostetricia all’“Umberto I”, andato in pensione a settembre scorso. Ieri mattina, il luogotenente Massimo Santaniello, responsabile della sezione di pg dei carabinieri presso la procura di Nocera Inferiore, ha interrogato l’addetta alle analisi cliniche del reparto dell’ospedale nocerino che avrebbe ammesso di aver eseguito analisi su richiesta di Petrone su pazienti senza passare per la trafila normale e, pare, in alcuni casi, senza pagare il ticket. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che le clienti dello studio di Petrone poi facessero analisi senza pagare in ospedale e trovassero un posto che saltasse le liste di attesa, vista anche la gestione delle stesse all’”Umberto I”.

Insomma, l’indagine sul saltare le liste di attesa per un aborto dopo aver effettuato una visita a pagamento nello studio privato del medico potrebbe sostanziarsi ancor di più e quindi prenderebbe piede l’accusa induzione indebita a dare o promettere utilità. Attualmente, a Nocera non si può più abortire, dopo l’andata in pensione di Petrone.
L’ipotesi della truffa ai danni dello stato, invece, riguarda le visite fatte all’interno dello studio di Petrone in via Matteotti, dove campeggiava sulla porta il cartello «Onorario, 100,00 euro», francesco-petrone-ginecologo-nocera-inferiore-perquisizione-rtalive

nonostante fosse un medico ospedaliero e non sarebbe stato autorizzato all’attività esterna. C’è poi l’indagine su altre elementi come gli aborti avviati con l’uso del Cytotec fuori dal circuito ospedaliero e in uno studio che, pare, non sia in regola con le autorizzazioni.

I carabinieri stanno ascoltando anche una quindicina di pazienti “private” del medico dalle quale sarebbero arrivate le prime dichiarazioni confermative per le accuse mosse al ginecologo.
La difesa del 70enne professionista, con l’avvocato Giovanni Annunziata, ha presentato richiesta di riesame dopo il sequestro di medicinali ospedalieri e schede pazienti nel suo studio.

Le Cronache
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