Rischio Vesuvio, incontro Regione e Protezione Civile

Informare i cittadini sul “Rischio Vesuvio” e su ciò che si sta facendo è per la Protezione Civile della Regione Campania una priorità. E’ con questo spirito quest’ultima ha partecipato avendo come rappresentante il Direttore Generale della Protezione Civile della Regione Campania, Italo Giulivo e il consigliere alle Emergenze della Giunta De Luca, sen. Nello Di Nardo, alla diretta de “la radio ne parla”.

Per chi abita nella zona rossa conoscere i meccanismi per l’allontanamento, il trasferimento e l’accoglienza della popolazione. Lo schema prevede quattro momenti di aggregazione:

– il primo incontro nelle Aree di attesa, che sono individuate dai Comuni in base ai rispettivi piani di emergenza e vanno segnalate per tempo alla popolazione. Qui si raccoglierà la popolazione non autonoma nell’allontanamento;

– le Aree di incontro, situate al di fuori delle zone a rischio, nello stesso territorio regionale o anche in zone limitrofe e selezionate dalla Regione Campania nell’ambito del Piano di Allontanamento;

– i punti di Prima accoglienza situati nelle Regioni gemellate come previsto nel Piano di Trasferimento;

– le strutture di accoglienza singole, che costituiscono la destinazione finale.

La Regione Campania si sta confrontando costantemente con il Dipartimento Nazionale di Protezione civile e con le Autorità competenti per l’individuazione delle Aree di Incontro.

Sono in atto anche dei test per quanto riguarda i gemellaggi. I primi due sono partiti con il comune di Ottaviano, gemellato con il Lazio e con il comune di Poggiomarino, gemellato con le Marche.

Il Piano Vesuvio è l’unico al mondo in cui lo stato di emergenza viene dichiarato sin dalla fase di preallarme.

Il dialogo con il Dipartimento è costante anche perché il rischio Vesuvio è uno scenario di tipo “C”, ossia di livello nazionale.

I cittadini interessati possono consultare il decreto del Capo del Dipartimento della Protezione civile del 2 febbraio 2015.
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