“Inqualificabile e grave quello scoperto dalla Procura di Salerno a cui va il nostro plauso. Scaricare liquami nel mare della “divina” costiera è una vera offesa alla bellezza di quei luoghi che rappresentano il valore aggiunto per l’economia turistica della Regione . In Campania ancora una volta emerge l’esigenza di assicurare un’azione istituzionale coordinata e coerente per tutelare il mare e le aree costiere, nonché le importantissime risorse ambientali, turistiche, sociali ed economiche ad esse connesse. Davanti a questo scempio la Giunta Regionale deve affrontare seriamente e con urgenza il tema della riorganizzazione dei servizi idrici e dare dei segnali forti affinché ci sia un definitivo cambio di rotta.”
In una nota Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania commenta il sequestro degli impianti di depurazione di Amalfi e Praiano da parte della Procura di Salerno.
“Sul fronte della depurazionenei confronti dell’Italia, – ricorda Legambiente- grava una procedura e la Campania, purtroppo, spetta un posto di primo ordine in termini di numero di agglomerati depurativi posti sotto la lente. Dagli ultimi aggiornamenti risultano infatti 108 su 151 gli agglomerati della Campania cui viene contestata la non conformità ai dettami della direttiva comunitaria sulla depurazione.Inadeguatezza che secondo i calcoli del Governo, comporterebbe, a partire dal 2016 e fino al completamento degli interventi di adeguamento richiesti, una multa di 21 milioni di euro all’anno. “