Incontro dell’Amministrazione comunale con i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle. Per una petizione popolare

“Oggi 13 dicembre 2012, presso la sala Gemellaggi del Comune di Cava de’ Tirreni, il Sindaco Marco Galdi ha ricevuto i presentatori della petizione popolare per conto del Movimento Cinque Stelle di Cava de’ Tirreni e con loro ha discusso puntualmente i contenuti della petizione.
In particolare, quanto all’istanza di trasparenza di cui al punto 1 della petizione, si è preso atto della attuazione parziale del disposto normativo e delle consistenti carenze nel sito istituzionale del Comune. Il Sindaco si è riservato di incaricare un funzionario comunale perché verifichi la struttura del sito istituzionale e i contenuti informativi che occorre inserirvi. Concordemente hanno deciso di aggiornarsi al 27 febbraio 2013, per verificare i progressi che l’Ente si impegna a realizzare al fine di garantire una maggiore trasparenza amministrativa.
Quanto all’istanza di eliminazione degli stalli di sosta a pagamento (strisce blu) individuati su fasce di sosta laterali del piano stradale comunale, i presentatori della petizione popolare depositano documenti corredati da riferimenti giurisprudenziali e dottrinali a suffragio della asserita illegittimità del piano sosta nella parte in cui prevede gli stalli a pagamento sulle fasce stradali suddette. Il Sindaco ed il Presidente della Società di gestione dei parcheggi Giovanni Muoio, presente alla riunione, si fanno carico di approfondire la tematica, investendone l’avvocatura comunale, e di riferire dell’esito non appena l’organismo avrà espresso il suo parere. Questa decisione riguarda anche il terzo punto della petizione popolare, nel quale si richiedeva l’abolizione del canone per il rilascio del permesso sosta residenti.
Quanto al quarto punto della petizione, il Sindaco ha dichiarato che non intende applicare per il futuro l’IMU bis o tassa di scopo e ricorda che nell’ultimo consiglio comunale, a fronte della verifica circa il buono stato dei conti dell’ente, ha proposto e deliberato una consistente riduzione dell’aliquota Irpef spettante al Comune. Viceversa, ha rappresentato che l’Ente ha dovuto necessariamente applicare percentuali aggiuntive all’IMU (0,45 anziché il minimo di 0.4 per la prima casa e 0,96 anziché 0,76 per la seconda casa, di cui, come è noto, il 50% va allo Stato) per ristabilire condizioni di liquidità per l’ente e soprattutto per sopperire ai consistenti tagli statali registratisi a partire dall’ultimo bienni. A tal proposito i presentatori della petizione popolare hanno obiettato che lo stesso risultato si sarebbe potuto raggiungere con una più attenta ed oculata gestione delle risorse economiche in ordine specialmente ai costi della politica”.

loading ads