Le elezioni regionali in Campania, oltre ai numeri, esprimono per Nocera Inferiore un dato politico su cui riflettere: il centro sinistra è in ripresa.
Vero è che, stando ai numeri, Stefano Caldoro, ha vinto nella città capofila dell’agro: circa 500 voti in più rispetto a Vincenzo De Luca. La forbice tra i due schieramenti è però minima, circa il 2%. E rispetto alle contestazioni ricevute a Nocera dall’ex sindaco di Salerno, forse questo piccolo gap non ci sarebbe stato; si potrebbe pensare anche all’effetto contrario, un bumerang mediatico, sommato a quello della Commissione Antimafia, ma sono solo ipotesi. Tale differenza, senza la discesa in campo della coalizione “Torquato”, porterebbe i due schieramenti a gareggiare da soli al sindacato della Città di Nocera Inferiore. Terzo incomodo il Movimento Cinque Stelle che, in occasione delle Regionali, ha dato prova di esserci rispetto alla prima storica presenza nella contesa elettorale del 2012: è senz’altro cresciuto. Ovviamente per i tre schieramenti, sono inclusi i voti civico moderati della coalizione “Torquato”. Un altro dato arriva dal dottor Noto della Ipr Marketing che, nella trasmissione Rai di Bruno Vespa, ha evidenziato un aspetto che ribalta il voto politico espresso, sui due candidati, De Luca e Caldoro. Entrambi hanno beneficiato del 13% in più di voti rispetto alle liste: una percentuale maggiore rispetto alla media nazionale del 2-3% dei candidati presidente delle altre regioni. Quindi, per la Campania, vi è stato un effetto presidente sul voto rispetto alle liste in appoggio.
Ritornando al quadro elettorale locale, una domanda sorge spontanea: ma dove sono finiti i voti della coalizione “Torquato”? Una buona parte è confluita nel Movimento Cinque Stelle, ma hanno beneficiato sia il centro sinistra e sia il centro destra, anche perché il Primo Cittadino non ha dato nessuna indicazione di voto in questa contesa elettorale, rispettando il suo ruolo istituzionale.

Giuseppe Colamonaco