Ma il Gip lo lascia agli arresti domiciliari
Davanti al giudice per le indagini preliminare il 48enne carrozziere paganese Antonio D’Auria, scoperto con un vero e proprio arsenale, si è difeso sostenendo che le armi non fossero sue ne sapeva di chi fossero. Le armi erano state trovate dai carabinieri in un cassonetto all’interno della sua proprietà in via Zaccagnuolo, ai confini con San Valentino Torio.
A suo dire il cancello della sua proprietà era aperto, lui non frequentava spesso quel fondo e qualcuno avrebbe lasciato le otto pistole di vario calibro ed una mitraglietta da guerra calibro 7.65 oltre a mille munizioni e due giubbotti antiproiettile, trovate mercoledì scorso dai militari della Sezione Operativa del Reparto territoriale di Nocera Inferiore. Questa la difesa di D’Auria, assistito dall’avvocato Matteo Feccia, ma il Gip lo ha lasciato agli arresti domiciliari.
L’INDAGINE
Che non fossero propriamente le sue, i militari dell’Arma probabilmente lo sospettavano, che siano state messe a sua insaputa è tutto da verificare. Il principale obiettivo dei carabinieri del tenente colonnello Gianfranco Albanese e del capitano Giovanni Cappa, però, è ricondurre l’arsenale a qualcuno e probabilmente potrebbe essere un clan egemone a Pagani o nelle zone limitrofe, che ha occultato le armi e le munizioni dopo gli arresti dal 2022 in poi, in attesa di tempi migliori.
Più volte in diverse indagini era emerso che i clan su Pagani avevano a disposizione grandi quantitativi di armi che, però, non sono stati trovati nelle varie operazioni dei carabinieri. Pistole e non solo svaniti nel nulla proprio dal dicembre 2022 in poi. Le indagini continuano e tecnicamente attendono solo di passare di competenza della Dda che ha condotto le indagini scompaginando i clan paganesi, causando un danno anche ad altre compagini con base perfino nel Vesuviano.