Il senato dice no all’emendamento della Lega
Il senato dice no all’emendamento della Lega sul terzo mandato per i governatori delle Regioni. Votano contro Fratelli d’Italia, Forza Italia, Pd, M5s, Alleanza Verdi Sinistra. La maggioranza si spacca per una delle battaglie simbolo della Lega che negli ultimi mesi aveva visto Salvini cambiare idea.
In un primo momento il principale inquilino di via Bellerio era contrario puntando sulla candidatura di Luca Zaia al comune di Venezia come sindaco, poi ha cambiato idea perché «un Zaia libero, significa un competitor forte contro al segreteria di Matteo, quando uscirà con le ossa rotte dalle Europee a favore di Fratelli d’Italia e Forza Italia» si diceva in ambienti leghisti.
Insomma, non è bastato il soccorso di Italia Viva alla Lega (anche se in chiave rottura della maggioranza, per salvare la proposta di Salvini che alla fine ha raggranellato solo 4 voti in commissione. Bel 16 i contrari, senatori di Fdi, Fi, Udc, Pd, M5S, Avs. Astenuto il rappresentante in commissione di Svp. Azione non ha partecipato.
LE CONSEGUENZE
«Non ci sarà nessun problema in maggioranza se non passerà in Parlamento la legge sul terzo mandato», ha dichiarato Salvini. Musi lunghi anche per i supporter di alcuni governatori, in particolare di Vincenzo De Luca, presidente della giunta della Campania, e Michele Emiliano (Puglia), che puntavano al terzo mandato per ricandidarsi.
Quindi De Luca, Emiliano e Zaia a casa a fine mandato. Già si preparano i nuovi equilibri politici, soprattutto in Campania dove si prevede un terremoto nelle amministrazioni di vari enti. LO stesso dicasi per molti Comuni al voto in tutta Italia. Di conseguenza resta la legge attuale su i due mandati per i sindaci dei Comuni con più di 15mila abitanti, ed è stato ritirato l’emendamento della Lega.