Nocera. Carta solidale agli assessori, sabato un presidio per chiedere le dimissioni

In piazza sabato 23 ore 18

Casa del Popolo Cohiba e Bottega Tutta n’ata storia hanno organizzato per sabato 23 settembre, ore 18, un presidio in piazza Diaz (dinanzi al Comune) per chiedere le dimissioni dei tre assessori che hanno usufruito della carta solidale e del primo cittadino Paolo De Maio.
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“La città di Nocera Inferiore – si legge nel comunicato stampa degli attivisti – da giorni è sui quotidiani nazionali per l’assegnazione della social card al vice sindaco Iannotti e agli assessori Guerritore e Lamberti.
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Professionisti nocerini con un ISEE inferiore a 15.000 euro che incassano un contributo per acquistare beni di prima necessità, come pasta, pane e latte. Una storia difficile da digerire, soprattutto considerando il tenore di vita di queste persone che è sotto gli occhi di tutta la cittadinanza.
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Ma se i furbetti della social card avrebbero dovuto dimettersi immediatamente, lo stesso possiamo dire oggi del sindaco Paolo De Maio , a seguito della sua presa di posizione netta in difesa dei furbetti, ridicolizzata anche da tg e quotidiani nazionali. Il Sindaco De Maio ha dimostrato quale sia il suo unico interesse in questa vicenda: difendere la sua cerchia di amici della cosiddetta “Nocera bene” per tutelare, in realtà, un intero sistema di potere, corporativista, che da decenni forma una cappa asfissiante sulla nostra città, che tramanda quote di potere di generazione in generazione, impedendo qualsiasi tipo di rinnovamento che possa mettere al centro gli interessi della maggioranza della popolazione.
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È questo sistema di potere che il sindaco sta difendendo, ecco perché goffamente prova a sminuire e a giustificare questa vicenda. Ormai è chiaro: il Sindaco De Maio è complice di questo sistema, ne è parte, ed è per questo che chiediamo anche le sue dimissioni!

Ritroviamoci in Piazza Municipio sabato 23 Settembre a partire dalle ore 18:00 per esprimere la nostra indignazione, portando cartelli, bandiere e striscioni, o semplicemente i nostri corpi. Noi metteremo a disposizione un microfono e una cassa per dare voce a tutte e tutti”.

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