L’Agenzia Europea dell’ambiente (AEA) avverte che in Europa siamo esposti a livelli di bisfenolo A oltre la soglia di sicurezza
Secondo il policy brief “Bisphenols” pubblicato dall’European Environment Agency (EEA) «L’esposizione della popolazione alla sostanza chimica sintetica bisfenolo A (BPA), che viene utilizzata in qualsiasi cosa, dai contenitori alimentari in plastica e metallo alle bottiglie d’acqua riutilizzabili e ai tubi dell’acqua potabile in Europa, è ben al di sopra dei livelli accettabili di sicurezza sanitaria. Questo rappresenta un potenziale rischio per la salute di milioni di persone».
Il bisfenolo A è stato definito dall’Agenzia europea per l’ambiente come una sostanza tossica per la riproduzione. “Stiamo assistendo a un cambio di paradigma. I nuovi approcci metodologici stanno avvicinando le posizioni”, commenta Magnus Lofstedt.
La proposta della Commissione Ue
A seguito della segnalazione dell’Aea, Bruxelles sta lavorando su un regolamento per vietare l’uso del bisfenolo A nei materiali a contatto con gli alimenti. Le nuove norme – che verranno presentate nei primi mesi del 2024 – sono volte a raccogliere i risultati raccolti dalle principali agenzie di regolamentazione negli ultimi anni sulle conseguenze nocive della sostanza chimica. Il provvedimento dovrebbe contenere anche una serie di regole per evitare la sostituzione del bisfenolo A con altre sostanze altrettanto nocive.
Ad aprile EFSA ha pubblicato il suo ultimo parere scientifico rivalutando i rischi per la salute pubblica dovuti all’esposizione al BPA: «Esiste una preoccupazione per la salute derivante dall’esposizione alimentare al BPA, in particolare dai prodotti alimentari in scatola, che si è rivelato essere la fonte di esposizione più importante per tutte le fasce d’età». L’EFSA conclude che «Il BPA può danneggiare il sistema immunitario umano a dosi molto basse. A questo si aggiunge a una serie di effetti dannosi sulla salute umana scoperti precedentemente, come disturbi endocrini, ridotta fertilità e reazioni allergiche cutanee».
Il progetto europeo HBM4EU, è stato condotto da gennaio 2017 a giugno 2022. Ha generato dati di biomonitoraggio umano armonizzati a livello europeo sulla presenza di sostanze chimiche nella popolazione europea e sugli impatti associati sulla salute. Il bisfenolo A e altri due bisfenoli utilizzati come sostituti del BPA (bisfenolo S e bisfenolo F) sono stati misurati nelle urine di 2.756 adulti. Negli 11 Paesi che hanno partecipato al biomonitoraggio del BPA, «Il livello di superamento variava tra il 71% e il 100%. L’esposizione della popolazione al BPA in Europa è quindi troppo elevata e costituisce un potenziale problema per la salute».
Il briefing EEA fa notare che «Il limite di quantificazione dei metodi analitici utilizzati per monitorare il BPA nell’urina umana è superiore al valore guida per il biomonitoraggio umano (HBM-GV). Questo significa che i superamenti segnalati sono numeri minimi; esiste la probabilità che in realtà tutti gli 11 Paesi abbiano tassi di superamento del 100% esposti al di sopra dei livelli di sicurezza».
La direttrice esecutiva dell’EEA. Leena Ylä-Mononen, conclude: «Grazie all’innovativo progetto di ricerca dell’UE sul biomonitoraggio umano siamo in grado di vedere che il bisfenolo A rappresenta un rischio per la nostra salute molto più diffuso di quanto si pensasse in precedenza. Dobbiamo prendere sul serio i risultati di questa ricerca e intraprendere maggiori azioni a livello europeo per limitare l’esposizione alle sostanze chimiche che rappresentano un rischio per la salute degli europei».
GreenReport