Indomito Candreva, la Dea lascia all’Arechi il sogno Europa

Un tempo per parte, ma i Granata hanno due armi in più: Antonio Candreva e il pubblico

Aria di rivincita ieri sera allo stadio Arechi dove la Salernitana era chiamata a riscattare la brutta figura dell’andata dove l’Atalanta si impose per 8 a 2. Su un campo estremamente pesante, sotto una pioggia quasi torrenziale, si sono affrontate due squadre con obiettivi diversi: la Salernitana era chiamata a blindare una salvezza che appare già cosa fatta e l’Atalanta a caccia dell’ultimo treno per agganciare i “fantastici 4” che si giocheranno la prossima Champions League. La partita è stata molto combattuta.

Nel primo tempo, i maggiori pericoli sono stati per la porta granata, ma la Dea è stata poco incisiva e poco precisa, lontana parente della squadra ammirata negli anni passati, complice anche le assenze importanti di Boga e Lookman.

Nel secondo tempo, invece, è calata la mano perfetta del tecnico granata Sousa. Il trainer portoghese, autentica rivelazione del campionato, ha galvanizzato i suoi giocatori che sono entrati in campo con un piglio diverso, surclassando l’Atalanta in ogni dove come per stessa ammissione del tecnico bergamasco Gasperini.

Ad - Web Hosting SiteGround - Creato per semplificare la gestione del sito. Clicca per scoprire di più.Gli inserimenti di Kastanos e soprattutto di Candreva, poi, hanno spaccato la partita. L’apoteosi è arrivata al 93esimo. Azione da PlayStation tra Piatek e Candreva che ha portata ad un gran tiro sul quale Sportello non ha potuto nulla ed è stato 1 a 0. Di lì a poco il fischio finale ha sancito, laddove vi fossero ancora dubbi, la crescita esponenziale della Salernitana, capace di produrre 11 risultati utili su 12 partire di cui 10 consecutivi. Il tecnico granata Sousa non sbaglia nulla, si mostra estremamente moderno e a detta sua già pronto ad imbastire la prossima stagione per portare la sua squadra ad essere protagonista della parte sinistra della classifica. Il tecnico portoghese, oltre a dare alla compagine un’identità ben precisa, è stato capace di valorizzare gli investimenti fatti nella finestra di mercato estivo dalla società.

Lovato, titolare in luogo dell’infortunato Gyomber, è stato un muro invalicabile quando nella passata gestione sembrava un pesce fuor d’acqua e sempre preoccupante ad ogni tocco di palla. Botheim, alla sua seconda da titolare, è a fare sportellate con i più esperti difensori avversari senza mai dare l’impressione di avere la peggio.

Grande lavoro del direttore De Santis e di tutta la società, specie per il tecnico Sousa, un’autentica intuizione al momento giusto. IL tecnico portoghese è in linea con i più quotati allenatori/manager, alla Benitez per intenderci, e lavorando in sinergia con la società già dal prossimo mercato estivo se ne vedranno delle belle.

Lo Spezia purtroppo ieri si è imposto al San Siro per 2 a 0 contro il Milan, rimandando la matematica salvezza per la Salernitana, ma ad oggi ormai è solo una formalità. I Granata sono salvi a tre giornate dal termine, meglio non si poteva fare alla luce delle vicissitudini di metà campionato. Onore, quindi, alla società tutta senza mai dimenticare i tifosi, 12esimo uomo in campo, mai domi, sotto un cielo spaventoso ad incitare la squadra per 90 minuti ed oltre. I giocatori inevitabilmente percepiscono questa carica e la trasmettono alle gambe che girano più dell’avversario, con questo connubio nulla è precluso.
Fabio Falcone

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