La ricostruzione dei momenti precedenti l’attentato al primo cittadino di Castel San Giorgio. Le indagini e l’iniziativa della prefettura
Il rumore di uno scooter che si allontana e poi la potente esplosione della bomba carta. Questi gli attimi precedenti la deflagrazione dell’ordigno rudimentale sotto casa della sindaca di Castel San Giorgio, Paola Lanzara, così come rilevato da una telecamera privata installata in zona.
Si presume, quindi, che l’attentatore sia arrivato da solo o assieme ad un complice a bordo di uno scooter intorno all’una e venti di sabato notte e abbia piazzato la bomba carta davanti al portone di via Pietro Ferrentino a Castel San Giorgio. Un ordigno che si valuta più potente di quella piazzata 24 ore prima davanti all’abitazione del sindaco di Roccapiemonte, Carmine Pagano che ha danneggiato il portone e rotto alcuni vetri.
A Castel San Giorgio, nonostante fosse in un’area più aperta rispetto a quella di Roccapiemonte, la deflagrazione ha distrutto tutti i vetri del portone e il marmo che è a terra, le cui schegge hanno danneggiato due auto parcheggiate lungo il marciapiede. L’onda d’urto ha scardinato la cassetta delle lettere a un metro e mezzo di distanza e ha mandato in frantumi i vetri a piano terra di due villette di fronte, distanti una quindicina di metri.
LE INDAGINI, LA PREFETTURA E I PARLAMENTARI
Le indagini sono condotte dalla procura di Nocera Inferiore, notiziata anche la procura di Salerno. Le attività investigative sono eseguite dai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino, al comando del capitano Massimo Avallone. Convocato dal prefetto, Francesco Russo, il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per organizzare una risposta efficace sul territorio. Innalzata, il livello di vigilanza anche nei confronti di altri sindaci dell’Agro nocerino.
Annunciata la presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, da parte del senatore Antonio Iannone (FdI) e un’iniziativa del deputato Dem Piero De Luca.