Irriconoscibile la squadra bianconera, i Granata una certezza
Sesta giornata del campionato di serie A, allo Stadium si gioca Juventus Salernitana. Un match che alla vigilia sembra essere scontato.
La Salernitana affronterà una Juve in crisi di gioco e risultati con una sola vittoria nelle ultime cinque partite, Champions compresa. Ma quella che dovrebbe essere una squadra arrabbiata e desiderosa di dimostrare di essere ancora la “Vecchia Signora”, subisce la grinta e la determinazione di una Salernitana spavalda ma concreta che affronta la partita senza timori referenziali.
Il primo quarto d’ora è di marca bianconera. La squadra di casa va più volte vicina al goal ma un super Luigi Sepe sventa la minaccia in più occasioni. Al 18 minuti però è il solito Pasquale Mazzocchi a seminare il panico sulla fascia sinistra.
Il terzino granata intercetta un cross sul quale Quadrado è in ritardo e si invola verso la porta, doppio passo a McKennie e cross in area al bacio sul quale si avventa Antonio Candreva che con il corpo spinge in rete ed è 0 a 1.
Da questo momento in poi la Juve quasi scompare dal campo. In verità la squadra bianconera, pur mettendo in difficoltà la squadra Granata nel primo quarto di gara, non è mai apparsa compatta e organizzata, una squadra priva di idee e confusionaria e la Salernitana ne approfitta macinando gioco e ripetute trame offensive che spaventano in più di un occasione la “Vecchia Signora”.
Sul finire del primo tempo il sogno sembra materializzarsi. Piatek conclude in porta un bel cross tagliato in area ma il difensore bianconero Bremen intercetta con la mano. Si va al var ed è calcio di rigore. Sul pallone lo stesso Piatek ed è 0 a 2.
La Salernitana va al riposo con la testa alta, con la consapevolezza di aver giocato fin ora contro la prima della classe ed aver dominato sia sul campo che mentalmente. I tifosi di casa sono increduli e gli addetti ai lavori anche, palesando una scarsa attenzione alle reali potenzialità della squadra granata.
La ripresa però sembra dare ragione agli scettici. La Salernitana non entra in campo con la stessa determinazione, forse un po’ di presunzione unità alla stanchezza, prestano il fianco alla Juventus che ne approfitta. La squadra bianconera entra in campo con rabbia e convinzione e impiega cinque minuti ad accorciare le distanze con Bremer che di testa fa 1 a 2.
Siamo al 50esimo minuto, lo Stadium incita i suoi beniamini ed il tempo a disposizione fa tremare le gambe ai giocatori granata. Ma la partita è un susseguirsi di botta e risposta, con il goal che potrebbe arrivare da un momento all’altro da entrambe le parti. Ma si arriva al recupero di 4 minuti sul punteggio inchiodato a favore dei granata.
Manca un minuto alla fine ma sfortunatamente Vilhena commette fallo da rigore ( almeno è quello che l’arbitro ha visto senza consultarsi con il Var). Sul dischetto si presenta Bonucci, tiro e parata strepitosa di Sepe ma sulla ribattuta lo stesso Bonucci la butta dentro ed è 2 a 2.
Lo sconforto Granata è palese, la squadra del Cavalluccio Marino aveva dominato per lunghi tratti la partita ed il pareggio sembra andare stretto. Due minuti più tardi succede di tutto. Calcio d’angolo per la Juventus, Milik si avventa sul pallone e di testa fa 3 a 2.
Il giocatore già ammonito esulta togliendosi la maglietta e viene espulso. Un epilogo triste per quanto visto in campo ma il Var questa volta viene in soccorso ai Granata ed annulla il goal di Milik per sospetto fuorigioco di Bonucci che è sulla traiettoria del pallone cercando di testa di spingerlo in rete.
La rabbia della Juve esplode sia in campo che sulla panchina. Fazio e Quadrado arrivano quasi alle mani e vengono espulsi, per mister Allegri la stessa sorte per proteste. Si chiude così questa partita che da molti spunti di riflessione. La Juve è apparsa una squadra disorganizzata, scollegata tra i reparti e senza idee di gioco.
Per una squadra di questo blasone che punta a determinati obiettivi, la partita di ieri desta serie preoccupazioni su cui intervenire al più presto. La Salernitana invece ormai è una certezza. Forte, davvero forte in tutti i reparti. Giocano quasi a memoria e si divertono nel farlo. Non si capisce ancora perché la stampa nazionale non osanni le gesta di una squadra ormai matura per il campionato italiano e prepotentemente in lizza ad entrare tra le squadre che contano nel prossimo futuro.
Si parla più dei demeriti della Juventus che della superiorità che la squadra Granata ha saputo mettere in campo e che consacrerà sicuramente nelle prossime partite. Dobbiamo ancora attendere forse tempi più maturi affinché l’Italia intera riconosca la Salernitana una realtà consolidata e al pari, almeno delle squadre di media classifica.
Tutto questo ci può stare ma è bene che qualcuno si faccia sentire nelle sedi opportune perché molte volte, sia Danz che chi commenta, paventa espressioni denigratorie e discriminanti nei confronti di una realtà che a suon di passione e sacrifici si sta facendo largo nel calcio che conta. Siamo sicuri che ad aiutare gli addetti ai lavori di sponda granata, ci penseranno i calciatori stessi che in giro per l’Italia imporranno il proprio gioco e la propria umiltà lasciando un segno indelebile negli occhi dell’avversario di turno.
A prescindere che si vinca o che si perda, la Salernitana al momento è un esempio di umiltà, fame e voglia di dimostrare al mondo intero di esserci e di non sentirsi inferiori a nessuno
Fabio Falcone