Demerito Salernitana o Udinese troppo forte? Forse nessuna delle due

Termina 0 a 0 la seconda partita Granata, con qualche rimpianto, ma tante certezze

Entra nel vivo il massimo campionato italiano che ieri ha visto disputarsi la seconda giornata. Si sono affrontate Udinese e Salernitana a tre mesi di distanza da quella sfida terminata 4 a 0 in favore dei Friulani in una notte folle che ha visto comunque trionfare il cavalluccio marino alla fine di una splendida quanto insperata salvezza.

L’Udinese è squadra di categoria, giocano insieme da anni e gli automatismi sono ormai sincronia perfetta per i ragazzi di Andrea Sottil. La Salernitana, invece, è reduce da un nuovo restyling e non ha ancora avuto modo di registrare i dettami di mister Nicola. È stata tutto sommato una partita piacevole: le due squadre si sono affrontate a viso aperto, studiandosi e cercando di affondare senza rischiare troppo di scoprirsi.

Nel primo tempo è andata in scena una partita maschia, intensa, dove la Salernitana ha cercata di agire sugli esterni per cercare profondità, ma orfana di un vero e proprio ariete, i cross di un generoso Pasquale Mazzocchi e di una volpe come Antonio Candreva sono risultati sterili e facile preda dei difensori friulani.

Nonostante questo, la Salernitana ha rischiato in più occasioni di andare in vantaggio con Federico Bonazzoli prima e con Federico Fazio poi, ma un super Marco Silvestri ha neutralizzato non senza patemi.
Alla fine del primo tempo, però, la dea bendata è sembrata sorridere ai Granata quando l’arbitro Aureliano ha espulso Perez per un fallo intenzionale da dietro su Pasquale Mazzocchi lanciato verso la porta in contropiede.

Ci si è aspettato un secondo tempo interamente di marca granata ma solo un tiro di Antonio Candreva sventato dall’ottimo Silvestri e poco più sono prodotti dalla squadra ospite. L’Udinese è sembrata non accusare l’inferiorità numerica e ha iniziato a giocare meglio. Ha chiuso bene gli spazi ed è ripartita in maniera ordinata rischiando di fare male all’ottimo portiere granata Sepe che ha salvato anch’egli il risultato sul solito Gerard Deulofeu, autentico spauracchio che ha costruito da solo gran parte dei pericoli sponda Udinese.

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La Salernitana invece ha contrattaccato in maniera sterile, il centrocampo era orfano di un giocatore come Emil Bohinen capace di dettare tempi e cucire il centrocampo con l’attacco. Davide Nicola ha cercato di correre ai ripari inserendo il nuovo acquisto Boulaye Dia, giocatore veloce che attacca gli spazi, il giocatore ideale per sbloccare questo tipo di partire, soprattutto in contropiede, ma è sembrato predicare nel deserto perché servito male e poco. E’ finito quindi 0 a 0 per un punto in terra friulana che in altri tempi sarebbe stato oro colato, ma che ieri alla luce dei fatti ha lasciato un po’ di amaro in bocca.

La Salernitana pare abbia sprecato malamente un match point che difficilmente si ripeterà alle stesse condizioni. Se invece ci si volesse basare su un giudizio oggettivo, la squadra granata ha conquistato davvero un punto d’oro contro una compagine di categoria e che non sarà una diretta concorrente per la salvezza e con tante defezioni in campo complici infortuni, ritardi di condizione e mancata conoscenza reciproca dei calciatori appena arrivati in rosa.

Nonostante queste defezioni, la Salernitana si è ben disimpegnata e meritava qualcosa di più. È andata cosi purtroppo ma nessun tifoso granata che ama il calcio è rimasto triste o abbattuto dopo la partita di ieri. I valori in campo per i Granata c’erano e verranno fuori magari già dalla prossima partita contro una diretta concorrente come la Sampdoria.

La squadra granata è stata costruita bene e non sarà inferiore alle quadre che occuperanno la prossima Serie B, anzi. Arriverà ancora qualche calciatore come dichiarato dal DS Morgan De Sanctis che completerà una squadra già forte, che a pieno organico darà del filo da torcere a chiunque. C’è da stare sereni quindi, la Salernitana c’è farà togliere tante soddisfazioni nell’arco dell’intero campionato e di sicuro si scrollerà finalmente di dosso l’etichetta di matricola destinata a vittima sacrificale.

Da oggi ormai la Salernitana è una realtà e si appresta a consolidarsi in maniera persistente e duratura in serie A. Non resta che aspettare e godersi lo spettacolo.
Fabio Falcone

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