Pentito per l’omicidio Martino, intanto non risponde alle domande del Gip

Il reoconfesso dell’assassinio di Maria Grazia Martino e di tentato omicidio della sorella Adele sceglie di avvalersi della facoltà di non rispondere. L’avvocato Assunta Mutalipassi spiega le condizioni in cui si trova oggi l’imbianchino indagato e arrestato

Giuseppe Buono si è avvalso della facoltà di non rispondere all’interrogatorio eseguito al carcere di Fuorni, mentre al pm aveva confessato tutto. L’uomo, come ha spiegato a Tv Oggi Salerno l’avvocato di fiducia Assunta Mutalipassi, si è pentito per quello che è successo: «In questo momento dei fatti così gravi che sono avvenuti esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza alla famiglia Martino che, purtroppo, ha subito questo lutto così grave e tutta la mia vicinanza alla signora Adele, per una pronta guarigione e un grande in bocca al lupo, che possa presto ritornare a casa in maniera serena e pian piano recuperare.

Continueremo ad occuparci di questo caso, anche perché il mio assistito è pentito di quello che è accaduto e provato, perché conosceva la famiglia. Lui si è trovato in un momento di disagio economico e non voleva assolutamente arrivare a questo, non voleva uccidere, ma semplicemente recuperare del denaro per affrontare quelli che erano i suoi momenti di difficoltà economica in questo momento. Ma assolutamente lui non voleva uccidere, questo l’ha detto chiaramente a me e al pubblico ministero».

Nel pomeriggio di oggi è stata eseguita l’autopsia su Maria Grazia Martino i cui risultati si sapranno nei prossimi giorni. L’omicidio di Maria Grazia Martino 91enne (ed il tentato omicidio della sorella Adele 87 anni) è avvenuto sabato pomeriggio in via San Leonardo 164 a Salerno. L’uomo ha colpito Adele con una mazza di ferro di cui poi si è disfatto gettandola nell’area di via Vinciprova dove c’è la stazione dei pullman.

Intanto le indagini proseguono, anche per capire se sia stato o meno aiutato da un complice. Adele, colpita sarebbe caduta su Maria Grazia, morta rovinando dalle scale. Buono legato ad una compagna con una figlia era in difficoltà economiche ed ha ammesso di essere entrato in casa per prendere i soldi senza sapere del tesoretto nascosto di 380.000 euro.

La casa resta sotto sequestro e, in attesa dei risultati dell’autopsia, verrà fissata a breve un’altra data per ascoltare l’ex badante che, nel frattempo, è stato posto in isolamento nel carcere di Fuorni. Intanto continuano le indagini per stabilire se ci sia un complice di Buono.
gc

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