Non si placano le discussioni sulla vicenda Villa dei Fiori che, inevitabilmente, sta diventando argomento di campagna elettorale
Il consigliere comunale di Nocera Inferiore chiarisce su alcune affermazioni apparse in questi giorni ed entra nel merito di tutta la questione. Il caso Villa dei Fiori è ormai al centro della campagna elettorale, oltre ad aver intrapreso un percorso giudiziario. Nonostante le sollecitazioni continue, con le ultime fiaccolate in città, segno della protesta, e la richiesta di un consiglio comunale monotematico, il dibattito si è spostato sul piano politico, riversandosi inevitabilmente sulla campagna elettorale.
In merito alla vicenda è intervenuto il consigliere comunale Ilario Capaldo che non ha gradito alcune affermazioni del sindaco, dicendo: “Leggerle mi è dispiaciuto”. Il consigliere di maggioranza ha voluto precisare su qualche passaggio: “Il 28 ottobre ho votato il rinvio, perché ho appreso il punto all’ordine del giorno solo pochi giorni prima, ed ho ritenuto che la materia andasse approfondita”.
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E poi ha aggiunto: “Per ritornare alle parole di Torquato ‘pressioni demagogiche e politiche’, il sottoscritto non ha mai ricevuto pressioni; per la verità se di pressioni politiche dobbiamo parlare quelle si che le ho ricevute, ma da parte del Pd, vere e proprie inquisizioni solo perché ho avuto sempre un pensiero libero ed ho sempre detto la mia e difeso la mia Nocera in modo libero. A Torquato voglio bene, ma non può essere certamente lui a dare patenti di correttezza politica, perlomeno non può farlo con me”. Un clima politico che pare sempre più riscaldarsi e che molto probabilmente avrà ripercussioni sulla campagna elettorale.
Capaldo, inoltre, è entrato nel merito della questione Villa dei Fiori: “Mi sembra inoltre molto semplicistico il semplice rinvio al Tar e questo per due motivi: il primo perchè il Tar in precedenza già si era pronunziato a farove del consiglio comunale, il secondo perché lo stesso ad oggi sarebbe chiamato a pronunciarsi su una eventuale richiesta di documenti, ovvero, sul se la casa di cura dopo l’espletamento di tutte le procedure, possa essere chiamata ulteriormente a fornire documentazione.
Ciò cambierebbe poco perchè qualora vincesse la casa di cura il consiglio dovrebbe speditamente andare avanti, questo tenendo conto anche dei circa 7 anni trascorsi. Quello che in realtà mi preoccupa maggiormente è che nella nota inviata alla stessa casa di cura di richiesta dei documenti, il dirigente del settore Territorio ed Ambiente non solo richiede tale documentazione, ma dichiara che le precedenti procedure effettuate a nulla sarebbero valse, perché a suo parere, addirittura, dovrebbe rifarsi la conferenza dei servizi.
Una tale conclusione, a dir poco inverosimile, potrebbe esporre l’ente ad un ingente richiesta risarcitoria con soccombenza finale a carico dei cittadini, per non parlare del tema sociale e delle ripercussioni sui lavoratori che sarebbero inaudite”. Il consigliere comunale auspica che venga fatta chiarezza e che l’ente nelle sue articolazioni possa risolvere “una volta e per tutte questo annoso problema”. “Con tutto il rispetto e l’affetto per Manlio – ha concluso Capaldo – credo che il consiglio comunale sia un organo sovrano”.
gc