Boom di contagi nel mondo. Troppe persone non vaccinate. La protezione vaccinale funziona molto bene soprattutto nei primi tre o quattro mesi dall’iniezione e protegge dalla malattia grave. L’unica arma: vaccinare quante più persone al mondo. I progressi della ricerca scientifica. Come sarà somministrato il Novavax
Nel giorno in cui in Gran Bretagna si superano i 106mila nuovi contagi al giorni, la Francia annuncia il prossimo arrivo ai 100mila nuovi positivi da Sars Cov 2, e in Italia abbiamo superato i 36mila nuovi infetti, arriva l’approvazione da parte dell’Agenzia italiana per il farmaco per il nuovo vaccino Novavax.
Potrà essere somministrato agli over 18 con un ciclo vaccinale primario di due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra. «I dati disponibili, rileva la Cts di Aifa, sul vaccino Nuvaxovid – spiega Aifa – hanno mostrato una efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia COVID-19 sintomatica anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni. Il profilo di sicurezza si è dimostrato positivo, con reazioni avverse prevalentemente di tipo locale».
Il nuovo vaccino, dice il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palu’, è «un’ulteriore arma potente» Anticovid che ha il vantaggio, rispetto ai vaccini mRna, di non necessitare della catena del freddo. Il presidente dell’Aifa afferma: «Sarà distribuito in un miliardo e mezzo di dosi, con il sistema Covax, nei Paesi in via di sviluppo, cosa importante (perché) c’è una necessità planetaria di vaccini», visto che il coronavirus si replica soprattutto in paesi senza protezioni.
LA DISCUSSIONE: TERZA DOSE ANTICIPATA DOPO 5-4 MESI DALLA SECONDA
Per fronteggiare l’avanzata della variante Omicron si prospetta anche l’ok all’anticipo della terza dose da 5 a 4 mesi e si inizia a discutere sulla necessità di somministrare la dose booster anche agli under 18. Questo il quadro alla vigilia della cabina di regia di domani sul fronte cure e terapie.
Un’ipotesi, già esaminata a livello tecnico e per la quale si attende il via libera dell’Aifa, che sarebbe di prossima approvazione. «I dati – sottolinea Palu’ – ci indicano che Omicron si diffonde con maggior rapidità, non sappiamo il suo impatto clinico. Sappiamo però che due dosi di vaccino non sono sufficienti a indurre un titolo di anticorpale, tre dosi sì. Quindi il booster sarà necessario anche nella fascia di età degli under 18 per renderli resistenti all’infezione e soprattutto alla malattia».
LO STUDIO DEL VACCINO ANTICOVID VARIANTE OMICRON
Procedono gli studi contro la variante Omicron. AstraZeneca e l’università di Oxford stanno lavorando per produrre un vaccino specifico per Omicron. Lotta alle varianti che passa anche da un nuovo trattamento somministrabile attraverso il naso in singola dose. È una terapia, messa a punto da scienziati del Gladstone Institutes dell’Universita’ della California San Francisco e del VxBiosciences i cui risultati positivi sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell, basata sulla tecnologia che ‘dirotta il dirottatore’.
Il trattamento ha ridotto di 100 volte la carica virale nei polmoni, prevenuto la malattia riducendo il numero di particelle virali rilasciate da una cellula infetta, ridotto l’infiammazione e prevenuto l’edema polmonare. Efficace contro Alpha e Beta, i ricercatori stanno testando ora nuove varianti.
LA QUARTA DOSE
In Israele, in Germania, in Gran Bretagna contro diffusione della variante Delta e di quella Omicron si parla di quarta dose dopo quattro o cinque mesi. La partita ora è nel vaccino contro le due varianti: potrebbe essere pronto ad aprile e fino ad allora bisognerà stringere i denti.
OK PER LA PILLOLA ANTICOVID DI PFIZER
La statunitense Food and Drug Administration americana ha dato il via libera alla pillola per il Covid di Pfizer, che diventa così il primo farmaco da poter assumere a casa contro il virus.