Si apre un nuovo capitolo.
Il neo-Ministero della Salute Giulia Grillo (Movimento 5 Stelle) ha le idee ben chiare su cosa realizzare durante il suo mandato di rappresentante della Sanità pubblica italiana. Via le liste d’attesa, miglioramento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e assunzione di Medici e Infermieri.
Lo ha ribadito lei stessa attraverso la sua pagina Facebook ricordando che: “sono davvero onorata di essere stata scelta per ricoprire la carica di ministro della Salute. Come medico e cittadina farò ogni sforzo per restituire dignità a un comparto che nel corso degli anni è stato pesantemente definanziato. La salute è il bene più importante e gli italiani, da Nord a Sud, hanno diritto a un servizio sanitario davvero efficiente e universale. Ci sono milioni di miei concittadini che ogni anno rinunciano alle cure, o le posticipano, per ragioni economiche e questo non deve più accadere. Sono molte le sfide che mi aspettano e intendo affrontarle con determinazione. Penso alla piaga delle liste di attesa, ai LEA, alle assunzioni del personale medico e infermieristico, alla governance della farmaceutica. Si tratta di temi ineludibili che, ne sono certa, questo governo del cambiamento affronterà mettendo sempre al primo posto il bene dei cittadini.”
E tutto ciò nel pieno rispetto delle leggi e soprattutto nell’interesse principe del Cittadino, che è e deve rimanere al centro di ogni azione e intesa assistenziale.
Il Sistema Sanitario Italiano è da tempo allo sfascio. Gli ultimi tre governi lo hanno depotenziato fino a renderlo ormai irriconoscibile. Ufficialmente si dovevano tagliare gli sprechi, in realtà gli sprechi sono rimasti, il blocco del turnover delle assunzioni di Medici, Infermieri, Oss e Professionisti Sanitari è rimasto inalterato, mentre continuano i fenomeni di corruzione e di truffe ai danni del SSN, che si riversano direttamente sugli Assistiti attraverso disservizi, lunghe liste di attesa e smantellamento inesorabile della sanità pubblica a favore di quella privata.
Si richiama poi ad un necessario intervento sulla dirigenza sanitaria. I dirigenti dovranno essere adeguatamente e preventivamente formati per garantire la sostenibilità e la qualità del sistema salute e scelti secondo la competenza e il merito, non sulla base di logiche politiche o partitiche. Si sottolinea dunque la necessità di rescindere il rapporto fra politica e sanità prevedendo nuovi e diversi criteri di nomina sia dei direttori generali, sia dei direttori sanitari e amministrativi, così anche dei dirigenti di strutture complesse.
La prima azione che il governo vuole mettere in campo è quella di promuovere la diffusione capillare di strutture socio-sanitarie e a bassa intensità di cura. Da implementate anche le strutture di sostegno alle patologie cronico-degenerative ed oncologiche garantendo risorse adeguate per l’assistenza, diretta e personalizzata, dei soggetti affetti da malattie rare e croniche.
Vedremo, intanto non ci resta che darle il tempo di partire e di capire come, se e quando deciderà di attuare quello che ha enunciato ieri dopo il giuramento davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Sonia Angrisani