La nuova stazione ferroviaria per la linea veloce a Baronissi/Fisciano. L’area nord della provincia penalizzata dalla guerra paesana di una classe dirigente mediocre e di un feeling con Salerno mai esistito che, alla fine, ha penalizzato entrambi i territori. E a pagare lo scotto anche la Costa d’Amalfi, la Penisola sorrentina e il comprensorio Stabiese-Torrese
E’ prevista tra Baronissi e Fisciano la nuova stazione dell’Alta Velocità, la seconda e ultima in Campania dopo quella di Napoli-Afragola. Il collegamento con treni veloci, nel progetto delle Ferrovie dello Stato, si spinge sempre più a Sud, lungo il corridoio che da Berlino porta fino a Palermo. Da qui la necessità della prosecuzione dell’AV fino a Reggio Calabria, con la realizzazione di un nuovo tronco che supera Salerno e che dalla linea a Monte del Vesuvio da Nocera non pieghi più verso la galleria Santa Lucia arrivando a Salerno città, ma verso la Valle dell’Irno e con dei trafori nei Picentini giunga nella Piana del Sele e quindi a Battipaglia, anzi oltre Battipaglia. Da qui si procede verso Sud, non lungo la linea costiera, quella storica, ma attraverso la costruzione di una nuova tratta ferroviaria che passa all’interno, tra il Cilento e il Vallo di Diano, per arrivare a Praia a Mare dove si riaggancerà alla tragitto storico per Reggio Calabria.
LE NUOVE STAZIONI E QUELLE ELIMINATE
Le stazioni ferroviarie dell’Alta velocità saranno due in Campania, Napoli Afrogola e la nuova di Salerno che altro non è un scalo a realizzarsi tra Fisciano e Baronissi. Eliminate Salerno città e Battipaglia. E così, l’Alta Velocità si allontana dall’Agro nocerino, dalla Costa d’Amalfi, dalla penisola Sorrentina, da Pompei e dal Vesuviano. A segnalare che qualcosa non andava sono stati Piero De Luca, parlamentare del Pd e i sindaci della Piana del Sele che pure avrebbero comunque in Battipaglia uno snodo fondamentale per la linea per Potenza, Metaponto e Taranto. C’è fermento nell’area Sud della Provincia perché i Cilentani contestano il trasferimento della linea veloce verso il Vallo di Diano. Giorni di battaglia, ma la voce dell’Agro nocerino, di Cava, del Vesuviano, della Costa d’Amalfi, della Penisola sorrentina? Dove sono? Non pervenute! I parlamentari di queste zone? Saranno altrove.
LA SOLUZIONE OSTEGGIATA DALLA POLITICA DI PAESE
Eppure una soluzione era stata avanzata già da sette anni. Furono organizzati pure tre convegni con professionisti di altissimo valore. A promuoverlo fu il Comune di Nocera Inferiore e all’Archeoclub nocerino. Un’idea che agiva su quattro punti fondamentali. Il primo culturale con il completamento della campagna di scavi archeologici e la loro valorizzazione nelle due Nocera. Il secondo pilastro era l’utilizzo della caserma Tofano come un grande centro europeo del restauro e mostra. Il terzo riguardava la realizzazione della stazione ferroviaria dell’alta velocità all’altezza del casello autostradale di Nocera Pagani dell’A30 Caserta-Salerno. Il quarto era l’interro della linea tra Nocera Superiore e Pompei. Un progetto ambizioso, ma come fu presentato agitò subito le menti paesane dei vari comuni, con pochi nelle due Nocera e a Pagani a sostenerlo.
A Nocera Superiore cominciò la guerra per evitare che si facesse della caserma Tofano un centro europeo per il restauro per paura che il sindaco Manlio Torquato traesse vantaggio elettorale da un lato e dall’altro che Nocera Inferiore togliere il «primato della archeologia» alla città confinante. Ci fu poi la corsa ad appoggiare un progetto alternativo, quello della stazione dell’Av a Striano (che è poi stata cancellata), tutto pur di non farla avere a Nocera e Pagani, secondo la solita logica: «Il Comune affianco a me non addà avé niente, meglio lontano, pure se ci perde la mia città. Insomma niente per me, niente per loro». A nulla valsero le spiegazioni tecniche del perché quella scelta, che privilegiava la centralità dell’Agro e del Vesuviano, perché con l’allargamento di un paio di chilometri della Circumvesuviana che da Sarno passa per San Valentino, Scafati e Pompei, lasciando le attuali stazioni, avrebbe portato i turisti diretti nella Penisola sorrentina o agli scavi pompeiani dall’Av direttamente in quei comuni. Perfino Salerno ci guadagnava, visto che attraverso la galleria di Santa Lucia in pochi minuti i viaggiatori sarebbero arrivati dalla città alla nuova stazione. E sarebbero andati meglio anche Cava (per minore distanza e collegamenti già attivi) e la Costa d’Amalfi, vista la costruzione della cabinovia Angri Maiori. Ma niente da fare. Spiegazioni cadute nel vuoto. Prima di tutto la guerra paesana, l’un contro l’altro armati. È la stessa che anima da decenni le alleanza tra politici dell’Agro con Avellinesi e dell’area sud della provincia e che ha portato a trasformare l’area nord in un grande serbatoio elettorale senza propria rappresentanza. La stessa guerra in corso per i sub ambiti nella gestione dei rifiuti, dei trasporti, della sanità (quest0ultima diminuita a causa della Covid). Insomma, altri territori si organizzano, nell’Agro si pensa alla guerre paesane. Questo il risultato di una classe dirigente mediocre… a dir poco. A proposito, mentre nell’Agro nocerino si dorme, nella Piana del Sele si stanno organizzando per avere un tavolo ministeriale di confronto, ma a questo livello nell’area Nord della provincia non arrivano, sono troppo impegnati nelle politiche di cortile.
Visto che nell’Agro la classe dirigente si contenta di scattare foto con i politici di rilievo pur se non contano nulla, ecco un’interrogazione di Piero De Luca di pochi giorni fa, così almeno al leggeranno: “Oggi ho presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, allo scopo di chiarire alcuni aspetti legati alla realizzazione dalla nuova tratta dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, che hanno destato molte preoccupazioni nelle comunità locali”, così in una nota l’Onorevole Piero De Luca. “Alla luce dell’ipotesi progettuale presentata in Parlamento dai vertici di RFI, risulta che la stazione centrale della città di Salerno nonché una parte consistente del territorio della Campania, in particolare della provincia di Salerno, sarebbero prive di fermate, restando di fatto escluse dal progetto di direttrice ferroviaria. Una simile ipotesi progettuale priverebbe inopinatamente intere aree della Regione Campania di interventi di potenziamento tecnologico e di conseguenti opportunità di sviluppo economico-sociale, legate a tutti gli interventi ad esso connessi”, continua De Luca. “È un’opera che il Sud attende da anni e che sarà possibile realizzare anche grazie alle risorse provenienti dall’Europa. Pertanto, considerata l’importanza decisiva dell’infrastruttura, ho chiesto al Ministro se non ritenga necessario convocare con la massima urgenza un tavolo di confronto tra il Commissario straordinario dell’opera, la Regione Campania e le amministrazioni locali interessate”, aggiunge il Deputato. “Siamo tutti dalla stessa parte. Per questo, è assolutamente necessario lavorare con senso di responsabilità e spirito costruttivo per cogliere appieno questa occasione irripetibile di modernizzazione e rilancio del Mezzogiorno”, conclude il Deputato Dem.
Questo il progetto dell’Alta Velocità, attraverso le schede delle Ferrovie dello Stato
L’APPROFONDIMENTO SULLA NUOVA STAZIONE DELL’AGRO
Nell’idea avanzata già sette anni fa, nell’area di Fosso Imperatore-uscita Caselli A30 di Nocera-Pagani, si possono realizzare circa 12 binari in piattaforma, tra i due rami della linea a Monte del Vesuvio, primo scalo ferroviario dopo quello di Napoli-Afragola. E possibile condurre qui le linee ferroviarie Nocera Codola, Cancello Sarno, la Avellino Mercato San Severino e quindi la Fisciano Università – Mercato San Severino, e Circumvesuviana Napoli-Sarno viene deviata da San Valentino Torio a nuova stazione Alta Velocità. Con il collegamento nuova stazione Av alla Circumvesuviana o meglio Eav, i passeggeri potranno arrivare direttamente dallo scalo dell’Alta Velocità a Pompei, area Torrese – Stabiese e Penisola Sorrentina. In più con un People mover sarà possibile collegare velocemente la stazione Salerno alla nuova stazione AV attraverso la linea ferrata che attraversa la galleria Santa Lucia. Uno scalo che si trova al centro di vari assi autostradali e strade a percorrenza veloce. Un progetto, la nuova stazione Av a Nocera, con un reale bacino di utenza ferroviario, senza offrendo a d1,5 milioni di abitanti uno scalo dell’Alta Velocità a breve distanza e collegato con ferrovie e bus, senza costringere a riversare miglia di auto sulle già caotiche strade per raggiungere Fisciano o Baronissi. Una stazione che diventerebbe il perno di un rilancio complessivo dell’area, dal punto di vista dei trasporti ma anche culturale, con la creazione di un asse tra Pompei e Nuceria e lo sviluppo di un grande parco archeologico dell’Agro nocerino. Un presidio importante di protezione civile, consentendo l’evacuazione velocità con 12 treni in caso di emergenza Vesuvio. Un progetto dove a guadagnarci sono tutti i comuni dell’area nord della provincia di Salerno, se solo i sindaci riuscissero a fare realmente squadra, come fanno altri.
S.DE.N.
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