Il grave episodio (foto) in un vano scala di uno dei prefabbricati pesanti sorto nel dopo sisma del 1980 a Nocera Inferiore. Non si escludono collegamenti con altri episodi violenti accaduti in città
S’indaga sul mondo sullo spaccio di sostanze stupefacenti, ipotesi privilegiata al momento, per la bomba carta che ieri sera, poco dopo le 19.45, è esplosa all’interno del vano scala di uno dei palazzi di prefabbricati pesanti di via Domenico Fedele, al rione Montevescovado di Nocera Inferiore. L’esplosione ha provocato anche un principio d’incendio. Sul posto i vigili del fuoco che hanno eseguito anche una verifica statica al vano scale, conclusasi positivamente.
LE INDAGINI
Ad indagare sono i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore. L’ipotesi privilegiata dai militari del tenente colonnello Rosario Di Gangi sarebbe quella di un attentato maturato nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti, considerando che nel gruppo di fabbricato che sono a ridosso del vano scala dove è stato piazzato l’ordigno risiedono volti noti al mercato nocerino della droga. Paura nel quartiere dove risiedono tantissime persone perbene ma dove la presenza di giovani legati al mondo dello spaccio è considerevole, tant’è che periodicamente vengono sgominate organizzazioni criminali, con il plauso soprattutto di chi vive sul posto.
LE FIBRILLAZIONI
Dalla fine di gennaio a Nocera Inferiore gli investigatori notano un clima che va surriscaldandosi. Prima gli spari contro l’abitazione di Alessandro Pignataro, figlio del boss Antonio, poi qualche altro episodio da chiarire per finire all’attentato di ieri sera. Si cerca di capire se si tratta di fatti legati tra loro o indipendenti l’uno dall’altro, certo è che si stanno verificando all’indomani di una serie di operazioni delle forze dell’ordine, recenti come degli ultimi mesi, con diverse persone poste agli arresti che potrebbero aver suscitato gli appetiti di nuove leve nello scalare posizioni all’interno della criminalità locale. Le indagini proseguono a ritmo serrato.