Pagani servizi, si dimette l’amministratore unico Toscano

Dimissioni irrevocabili

Ha rassegnato oggi le proprie dimissioni, Francesco Toscano, dalla carica di amministratore unico della Pagani servizi. Dimissioni irrevocabili, così è scritto nella lettera inviata a Palazzo San Carlo. Intanto, è già stata convocata l’assemblea ordinaria per la nomina di un nuovo amministratore.
Francesco Toscano ha chiarito con una nota stampa la sua scelta: “Stamattina alle ore 08.30 ho rassegnato a mezzo pec le mie dimissioni da amministratore unico della Pagani Servizi srl. – Si chiude così la mia quarta esperienza amministrativa in questa città. – Purtroppo gli spiacevoli episodi di questi giorni avevano portato la maggioranza a chiedermi due cose: le scuse e di riflettere se esistessero ancora le condizioni per continuare la mia opera. Essi rappresentano la volontà del popolo per diritto costituzionale e pertanto ho immediatamente inviato la mia lettera di scuse pubbliche mentre mi sono concesso una pausa di riflessione alla cui conclusione ho determinato che le condizioni non ci fossero più ed ho proceduto a dimettermi. Pago una mia distrazione e la mia negativa caratteristica di essere bipolare. Mi dispiace tanto aver procurato imbarazzo al sindaco ed alla maggioranza, tanto ho dato e fatto e questo non può essere messo in discussione da un momento di debolezza, faccio i miei auguri di buon lavoro a chi verrà dopo di me ed a tutta la presente fase amministrativa a guida De Prisco.

Da Amministratore Unico della Pagani Servizi, nominato a giugno 2019, ho sempre avuto un unico obiettivo: lavorare alla crescita della società per offrire servizi sempre più efficienti alla comunità. Uno scopo che ho perseguito profondendo competenze ed impegno, sacrificando finanche la mia professione ed i miei affetti. Uno scopo che ho perseguito sempre, nonostante le difficoltà che mi sono trovato ad affrontare, a causa della situazione poco felice del Comune di Pagani. Appena insediatomi ho ereditato una perdita in corso di formazione pari a 140.000 euro: contributi previdenziali non versati per circa 70.000 euro, fornitori e servizi non pagati per oltre 40.000 euro. Sono riuscito a ripianare gran parte di tale perdita, facendola rientrare nelle poste di patrimonio netto, ed evitando lo stato di liquidazione previsto dagli artt.2482 bis e ter del CC. Tutto ciò a tutela dei lavoratori e dei servizi che sono stati nettamente potenziati nei primi sei mesi della mia gestione”.
gc
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