La notizia emerge dall’incontro tra la deputata Carmen Di Lauro (M5S) e il direttore dell’ospedale stabiese
«La chiusura per la seconda volta a distanza di poche settimane del pronto soccorso è un fatto grave che ha messo a rischio la sicurezza e la salute di un’ampia fetta di popolazione. La lunga fila di ambulanze nei cortili dell’ospedale è un’immagine che ha ferito profondamente la nostra comunità e la dignità dei pazienti. E’ per questo ho voluto incontrare il nuovo Direttore dell’ospedale San Leonardo: sia per avere una visione più chiara della situazione all’interno della struttura che per capire quali saranno le prossime azioni da mettere in campo per fronteggiare l’emergenza». A dirlo è la deputata Carmen Di Lauro al termine dell’incontro con Giuseppe Lombardi, Direttore sanitario dell’ospedale San Leonardo. Non solo la chiusura del Pronto Soccorso, all’ordine del giorno diversi gli argomenti trattati: dalla sicurezza degli operatori sanitari a quella dell’utenza, la situazione in Penisola Sorrentina e la preparazione ad un’eventuale terza ondata. «Il Direttore mi ha fatto sapere – ha annunciato Di Lauro – che è imminente la riapertura del Pronto Soccorso anche ai codici verdi e che la struttura si sta preparando per affrontare una terza ondata con l’adeguamento di alcuni reparti». Un altro tema toccato è quello dei percorsi sporco/pulito, fondamentali per evitare forme di contagio all’interno della struttura. A quanto pare la struttura da mesi è sprovvista della figura del R.S.P.P. (responsabile per la sicurezza e la prevenzione), per cui è stata sollecitata la nomina al più presto.
«Per quanto concerne i famosi “cluster” all’interno del “San Leonardo” Lombardi ha tenuto a precisare che essi sono stati spenti e che oggi non vi è alcun rischio nella struttura». Così come altri ospedali anche il San Leonardo si sta attrezzando per un’eventuale terza ondata con l’adeguamento di una serie di reparti. Si sta predisponendo una “zona grigia” per il monitoraggio di quei casi che risultano “sospetti” e che, all’arrivo in pronto soccorso, devono essere classificati come “covid” o “non covid”. «Al termine dell’incontro ho visitato il pronto soccorso e la situazione mi è sembrata particolarmente tranquilla, questo non significa che non bisogna abbassare il livello di attenzione su una struttura sanitaria divenuta ormai di riferimento per il comprensorio e che, per continuare ad operare correttamente, non avrebbe proprio dovuto accogliere casi covid». Attenzione anche all’ospedale di Vico Equense e Sorrento: occorre riaprire quanto prima il pronto soccorso dell’ospedale di Vico Equense, sia per decongestionare il San Leonardo che per ridare un ulteriore punto di riferimento alla Penisola Sorrentina che si è riversata tutta sul presidio ospedaliero di Sorrento, tenendo ben presente inoltre la particolare conformazione della penisola sorrentina, dove per tantissime persone risulta estremamente complicato raggiungere Sorrento o Castellammare. Riaprire il pronto soccorso per colmare anche alcune carenze della medicina territoriale che purtroppo negli ultimi anni è stata costantemente mortificata. Inoltre da poco ho saputo della procedura volta all’assunzione semestrale di personale da impiegare negli uffici dell’ASL per la gestione dell’emergenza sanitaria. Una procedura lampo che sembrerebbe essere manchevole dei criteri di trasparenza che dovrebbero contraddistinguere un ente pubblico. Ed è per questo che ho presentato un’interrogazione al Ministro della Salute per chiedere di fare luce sulla procedura e intervenire laddove fosse necessario».