Ci sono i lavori della rete fognaria quale soluzione dei problemi posti da Palazzo di Città
Il Tar della Campania sezione di Salerno ha accolto il ricorso della Gori annullando l’ordinanza del Comune di Nocera Inferiore relativa agli scarichi fognari che prevedeva il rientro nei parametri di legge dei valori delle acque di scarico dei Tla (Trattamenti liberi in ambiente) entro 90 giorni. I giudici hanno accolto i motivi aggiuntivi presentati dal gestore del servizio idrico e dichiarato improcedibile il ricorso introduttivo per sopravvenuta carenza di interesse (poiché la diffida del Comune è superata dall’ordinanza). In sostanza, il Tar ha evidenziato che la problematica sul rientro dei parametri può essere risolta dai lavori della rete fognaria in quanto “sia l’Ente idrico campano che il Comune resistente sono pienamente consapevoli che la risoluzione della problematica ambientale in oggetto richiede interventi di natura strutturale”. In pratica i giudici, in relazione a questo aspetto, richiamano “le conferenze di servizio, il protocollo di intesa del 2018 (che ha previsto la realizzazione di un progetto di opere di completamento della rete fognaria) da realizzarsi a cura del ricorrente che è individuato quale soggetto attuatore”. Inoltre, “il soggetto gestore ha pertanto avviato una rituale procedura di gara aggiudicata all’impresa Cogeca, mentre il contratto sarà stipulato solo allorché la Regione Campania avrà messo a disposizione le risorse finanziarie necessarie (erogazione primo acconto di finanziamento)”.
Il collegio “ritiene che non possa essere addebitato al gestore del servizio idrico integrato il compito di provvedere a risorse finanziarie invariate ad effettuare in modo generico e indeterminato e nel rispetto termine assegnato dal Comune di 90 giorni, interventi risolutivi che, sulla base delle acquisizioni già in passato vagliate nelle conferenze di servizio intervenute, dovrebbero presupporre proprio le opere per le quali è stato sottoscritto il summenzionato protocollo d’intesa”. L’ordinanza del Comune di Nocera Inferiore sovradimensiona, in mancanza di specifica previsione convenzionale (in merito alla quale l’ordinanza è silente) le responsabilità del gestore del servizio idrico. Il Tar ha quindi, come detto, annullato l’ordinanza del Comune nocerino e condannato l’ente al pagamento di 2mila euro alla ricorrente, oltre gli accessori di legge e rimborso del contributo unificato.
gc