«Era stato impiantato su un fognolo e le radici non erano andate in profondità»

L’assessore comunale Imma Ugolino, dopo un sopralluogo con i tecnici, risponde alle domande sul perché del crollo delle alberature a piazza De Santi di Nocera Inferiore e mostra le foto. E arriva la risposta anche per la caduta delle piante al rione Calenda e a Montevescovado

E’ l’argomento di discussione della giornata, quello del crollo degli alberi in diverse parti di Nocera Inferiore. Polemiche, colpe date alla ripiantumazione di alberi a piazza De Santis ma certamente non un cedro del Libano di 20 metri d’altezza richieste di interventi. Sui social corrono le accuse sulle colpe date al restyling del 2019 della piazza con abbassamento del piano di calpestio facendo perdere l’ancoraggio a uno dei due cedri del Libano di piazza De Santi. Polemiche anche sulla situazione in cui versavano le alberature crollate nei rioni Montevescovado e Calenda. In mattina, RTAlive ha chiesto il parere a un noto esperto, il ricercatore dell’Enea Luigi d’Aquino che è andato sul posto ad effettuare un sopralluogo e poi ha rilasciato un suo parere.

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IL SOPRALLUOGO DEL COMUNE A PIAZZA DE SANTI

L’assessore Imma Ugolino, durante sopralluogo a piazza De Santis

Il cedro del Libano caduto a piazza De Santis a Nocera Inferiore

Il cedro del Libano caduto a piazza De Santis a Nocera Inferiore

L’area su cui poggiava il cedro del Libano di piazza De Santi a Nocera Inferiore

Piazza Michele De Santi, Nocera Inferiore, prima della caduta del cedro del Libano (luglio 2020)

Piazza Michele De Santi, Nocera Inferiore, prima della caduta del cedro del Libano (luglio 2020)

A conclusioni simili a quelli di d’Aquino sono arrivate anche le prime indagini del Comune di Nocera Inferiore. «Abbiamo effettuato immediatamente un sopralluogo con un agronomo e un tecnico specializzato – ha affermato l’assessore comunale Imma Ugolino, con delega ai lavori pubblici -. Dalle prime analisi è emerso che il cedro del Libano caduto ieri sera era piantumato su un fognolo tombato e quindi non aveva la possibilità di sviluppare delle radici in profondità. Dell’esistenza di questo fognolo non c’era memoria o meglio non c’era una sulla sua esatta collocazione nell’area dell’Arenula. I lavori eseguiti nel 2019, comunque, non hanno in alcun modo interessato presunti tagli di radici superficiali che eventualmente sono stati fatti in precedenza, anzi con il nostro intervento abbiamo ridato spazio all’albero, eliminando il cordolo dell’aiuola stessa».
IL CEDRO DEL LIBANO RIMASTO IN PIEDI

Piazza Michele De Santi, lato di fronte il convento di Sant'Antonio, con l'altro cedro del Libano rimasto in piedi

Piazza Michele De Santi, lato di fronte il convento di Sant’Antonio, con l’altro cedro del Libano rimasto in piedi

Per quanto l’altro cedro posto sulla piazza lato di fronte al convento di Sant’Antonio, l’assessore Ugolino aggiunge che la grande pianta sarà monitorata per stabilire se sia anch’esso piantato sul fognolo e quali siano in generale le condizioni delle sue radici.
LA SITUAZIONE AL RIONE CALENDA E A MONTEVESCOVADO
L’assessore Ugolino ha affermato che «Sono in corso accertamenti per stabilire esattamente cosa sia avvenuto con il forte vento spirato ieri sera. Dall’esame della posizione in cui sono caduto gli alberi, si potrebbe presumere che in zona sia arrivata una vera e propria tromba d’aria che ha fatti cadere sia le alberature di piazza De Santi sia quelle del rione Calenda e Monvescovado. «Per gli alberi di questi due rioni non mi hanno ancora comunicato di problemi a queste piante. In corso un sopraluogo di tutte le alberature».

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