La società del servizio idrico ricorre al Tar, ma l’ente comunale si difende
Sarà la giustizia amministrativa a dirimere la questione sulle acque reflue tra la Gori ed il Comune di Nocera Inferiore. L’ente gestore del servizio idrico dell’ambito vesuviano – sarnese ha presentato ricorso per sospendere l’ordinanza comunale sul ripristino dei valori delle acque di scarico secondo i parametri del decreto legislativo n. 152 del 2006. Il Comune nocerino ha affidato l’incarico all’avvocato Sabato Criscuolo in difesa degli interessi dell’ente e di resistere al ricorso della Gori, con motivi aggiuntivi, affidato agli avvocati Antonio Messina e Mario Percuoco, dinanzi al Tar della Campania sezione di Salerno. La questione è abbastanza articolata ma, per il Comune di Nocera Inferiore, molto chiara, come evidenziato dall’ordinanza emanata dal settore Territorio e Ambiente. Nel documento si legge che Palazzo di Città ordina alla Gori, gestore del servizio idrico integrato, di “porre in essere tutte le attività necessarie, in un termine massimo di 90 giorni, affinché i valori delle acque di scarico dei Tla (terminali liberi in ambiente) presenti sul territorio comunale rientrino nei parametri fissati dalla Tabella 3 allegato 5 della parte Terza del decreto legislativo 152 del 2006, controllando, in particolare, se le immissioni dei reflui nei collettori cittadini subiscono un primo trattamento depurativo attraverso l’installazione di vasche Ihmoff o altri sistemi analoghi”, anche alla luce della nota Gori del primo giugno di quest’anno. Inoltre, sempre nell’ordinanza, si chiede di “effettuare immediati campionamenti delle acque di scarico di tutti i Tla esistenti sul territorio comunale e all’esito di adottare provvedimenti necessari, compresi quelli indicati al punto a), per conformarsi ai parametri tabellari suddetti e relazionando in merito”.
Sempre il settore Territorio e Ambiente ordina all’Eic, Ente idrico campano, “responsabile in solido della Gori, di adottare tutte le azioni operative e di controllo sul proprio soggetto gestore affinché vengano realizzate le attività indicate nei punti a) e b)”. Infine, “il Genio civile e la Provincia di Salerno – è scritto – sono sollecitati ad adottare i provvedimenti di propria competenza. L’Asl Salerno è invitata a verificare ulteriormente se le risultanze delle analisi dell’Arpac in questione possono essere lesivi della salubrità dei cittadini ed eventualmente indicare i possibili provvedimenti da adottare nell’immediatezza a tutela della salute pubblica”. La polizia municipale e le altre forze dell’ordine sono incaricate al controllo dell’ordinanza in questione. Il tutto nasce dalla volontà dell’amministrazione di coinvolgere tutti gli attori istituzionali competenti sulle aste torrentizie e fluviali ai fini della bonifica e della depurazione. L’adozione di tale atto amministrativo, è dovuto a campionamenti dei dati Arpac (nota del 10 settembre 2019) acquisiti dal Comune, a quelli relativi alla denuncia di alcuni cittadini e di un consigliere regionale e dal sopralluogo della polizia municipale.
Giuseppe Colamonaco