Nocera Inferiore, zona rossa: i negozi chiudono ma le tasse arrivano

Protestano gli esercenti chiusi dal lockdown. Molti potrebbero non aprire più

La zona rossa non ha giovato e non gioverà alle tantissime attività commerciali presenti sul territorio. Sono in tanti gli esercenti nocerini che già dopo il primo lockdown hanno lamentato l’arrivo delle tasse. In un momento di leggera ripresa, dopo la chiusura di marzo e, nonostante le restrizioni dovute dai Dpcm e dalle ordinanze regionali, le attività commerciali hanno continuato a ricevere le cartelle esattoriali. Le tasse, quindi, non hanno subito restrizioni, anzi, sono arrivate con estrema puntualità. La questione è ovviamente generale e riguarda l’intero territorio nazionale. A segnalare il disagio due commercianti della ristorazione, i quali lamentano la pochezza in termini economici, dei bonus del primo lockdown, che poco hanno garantito le loro attività. Il costo dei dipendenti, dei fornitori, delle utenze e dei fitti, con quei soldi, non hanno coperto in nessun modo le spese, senza contare che nonostante i mancati incassi, hanno provveduto comunque a pagare i contributi. Insomma, il sistema di ristoro è stato un totale fallimento ed anche quello attuale pare non andare incontro alle esigenze di chi ha chiuso.

La richiesta dei commercianti è quella di dilazionare le tasse o magari di sospenderle. Il ragionamento è semplice: senza incassi non è possibile pagare i tributi. Il problema è davvero evidente, ma le istituzioni sembrano ignorarlo, o meglio, sembrano non affrontarlo nella sua complessità. I pochi esercizi aperti, come stabilito dalle recenti disposizioni governative, sono con l’acqua alla gola. Ad esempio, la ristorazione che potrà solo lavorare in delivery, cioè attraverso la consegna, potrebbe decidere di chiudere, poiché l’incasso non coprirebbe nemmeno le spese. E già qualcuno ha abbassato le serrande. Purtroppo, la chiusura, non garantisce lo stop delle imposte. Il meccanismo va sicuramente rivisto, soprattutto da parte del fisco. Intanto, coloro che hanno chiuso per le normative recentemente emanate, potrebbero addirittura non riaprire. Il timore è che molti esercenti, in balia delle varie spese da sostenere, potrebbero essere vittime privilegiate degli usurai. È questa una eventuale circostanza su cui gli organi preposti dovrebbero vigilare.
Giuseppe Colamonaco
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