L’assessore all’Ambiente spera che cambi la tendenza a stretto giro
La raccolta differenziata per diverse attività commerciali resta un vero e proprio rebus. È un triste primato che molti esercenti, non tutti ovviamente, detengono. Per avere il polso della situazione basta entrare in qualsiasi negozio per rendersi conto della effettiva raccolta. La presenza di contenitori per la differenziata risulta essere la cartina tornasole di un corretto conferimento. Purtroppo, non è sempre così, e le anomalie di bustoni neri e materiale non conforme, sono la regola per diverse attività commerciali. Un andamento negativo che lo stesso assessore all’Ambiente e all’Ecologia, Nicoletta Fasanino, ha evidenziato: “Le utenze non domestiche sono circa 9000, il 40% del totale raggiunto dal servizio di igiene urbana. Il mancato rispetto delle regole da parte di questa fascia comporta impatti significativi su costi e decoro della città”. In effetti, chi non fa la raccolta differenziata, diventa il peso morto di una intera comunità, tanto da gravare sul costo del servizio, appesantendolo.
L’assessore lancia un appello a fare meglio e di più, poiché è l’unico modo per alleggerire la tariffa dei rifiuti: “È anche nel loro interesse che l’impegno dell’amministrazione è volto a migliorare la qualità dell’ambiente e l’immagine della città. Questo obiettivo però si può raggiungere più facilmente se si abbandona la filosofia del “francamente me ne infischio” e invece di aspettare verifiche da parte nostra o segnalazioni, si attivano per migliorare la propria gestione dei rifiuti e, quindi, i conferimenti”. Migliorare la raccolta differenziata è un dovere da parte dei commercianti, un dovere verso se stessi e verso la comunità. Gli esercenti dovrebbero diventare i controllori di loro stessi, senza aspettare i richiami da parte dell’ente o le famose sanzioni. È questo il succo dell’intervento dell’assessore Fasanino che pone l’accento sulla questione, facendo però un appello a migliori comportamenti. Una buona dose di volontà è senza dubbio la ricetta giusta per rendere leggera la tassa dei rifiuti e far del bene all’ambiente.
Giuseppe Colamonaco