Abilitazione, l’associazione dei praticanti avvocati propone ricorso al Presidente della Repubblica

In caso di esito negativo si ricorrerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo

La questione diventa nazionale. L’intervento di Nello Mancuso, praticante avvocato di Sarno e rappresentante provinciale dell’Aipav, associazione italiana praticanti avvocati, ha innescato la protesta dei tanti praticanti avvocati esclusi dalla prova di abilitazione. In provincia di Salerno il 71% dei partecipanti al concorso di abilitazione per esercitare la professione forense é stato bocciato allo scritto, mentre solo il 29% é risultato idoneo per la prova orale. Mancuso, proprio attraverso la nostra testata, alcune settimane fa, aveva sollevato la vicenda, in virtù di una bassa percentuale di promossi che ha destato molte perplessità. Un dato che ha fatto maturare l’idea di una class action e di ricorrere al Tar. Il caso ha però superato i confini provinciali ed é diventato di interesse nazionale, tant’è che l’associazione nazionale Aipav ha dato mandato allo studio legale Leone – Fell, di presentare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In effetti, sul piano nazionale, solo il 35% degli aspirati avvocati potrà accedere alla prova orale.

“Un risultato – si legge in una nota dell’Aipav – al di sotto delle aspettative e che testimonia il fallimento di un sistema di verifica anacronistico e che presta da sempre il fianco all’illegittimà”. Nella correzione dei compiti, in particolare quest’anno, a causa del covid, “è stata compromessa anche l’uniformità della procedura. Ed infatti diverse commissioni d’esame hanno provveduto alla correzione da remoto, mentre altre con tempistica ridotta e dal vivo”. In pratica è stato posto in essere un diverso modus operandi, non uguale per tutti i partecipanti. Il ricorso si baserà su rilievi di illegittimità costituzionale dell’impianto normativo per violazione dei vincoli comunitari. “Segnatamente – si evidenzia nella nota – lamenteremo la violazione e/o la falsa applicazione della direttiva 958/2018”. Lo scopo dei praticanti avvocati è quello, innanzitutto, di ottenere col ricorso l’ammissione alla prova orale o, in subordine, la ricorrezione degli elaborati. Nel caso di esito negativo del ricorso, l’Aipav ricorrerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Giuseppe Colamonaco

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