Nocera Inferiore, stazione ferroviaria declassata a scalo metropolitano

Uno scalo che appartiene al primo tratto ferroviario del sud Italia

L’arrivo dell’estate non ha migliorato le condizioni della stazione ferroviaria di Nocera Inferiore che, purtroppo, é diventata nel corso di questi ultimi anni una qualsiasi stazione della metropolitana. Eppure si tratta di uno scalo storico, nato nel 1844, subito dopo la linea ferroviaria Napoli – Portici. Nocera rientra nel progetto del primo tratto ferroviario del Regno delle Due Sicilie, quando, con una convenzione del 19 giugno del 1836, si concesse all’ingegnere Armando Giuseppe Bayard de la Vingtrie la costruzione in quattro anni di una linea ferroviaria da Napoli a Nocera, con un ramo per Castellammare che si sarebbe staccato all’altezza di Torre Annunziata. Queste sono le prime stazioni ferroviarie commissionate da re Ferdinando II di Borbone. Quindi, Nocera Inferiore, per quanto attiene la strada ferrata, resta una delle stazioni più importanti dal punto di vista storico del sud Italia. Fino agli anni Novanta, la stazione ha goduto di un servizio di trasporto ferroviario di primo piano. In estate, l’interregionale in partenza da Napoli, portava i vacanzieri nelle principali città balneari della Campania e della Calabria. Un servizio eccellente che evitava il trasporto su gomma ed allo stesso tempo riduceva l’impatto ambientale.

Terminata la stagione turistica, per il mese di settembre, dalla stazione di Nocera Inferiore, in partenza per Napoli c’erano una infinità di tipologie di treni. Dal mattino presto, i diretti non si contavano, sia quelli provenienti da Salerno e sia quelli provenienti da Avellino. Interregionali da Paola – Cosenza, regionali da Sapri ed intercity, facevano da supporto, ad un transito ferroviario per Nocera di alto livello. Per non parlare dei parlamentari nocerini che dalla stazione si recavano quasi quotidianamente a Roma per svolgere le loro funzioni. Tutto questo nel giro di pochi anni è finito, per dare spazio ad un sistema che presenta varie criticità. Pochi treni negli orari di punta, più di un’ora per raggiungere Napoli, cancellazioni delle corse sempre più frequenti. Una delle stazioni ferroviarie più storiche del sud Italia meriterebbe altro. Purtroppo, fare il paragone su quello che c’è adesso, rispetto a quello che c’era prima, è come sparare sulla Croce Rossa. Il divario é notevole. Basti pensare che da Salerno, attraverso la linea Monte Vesuvio, ci vuole circa mezz’ora per raggiungere Napoli, da Nocera Inferiore, un’ora e 7 minuti, salvo imprevisti. Al di là dell’attuale situazione, bisogna considerare, inoltre, il Covid-19 e l’emergenza sanitaria in corso. Le norme sul distanziamento sociale, il dimezzamento dei posti, imporrà sicuramente un necessario rafforzamento, sia nel numero delle corse e sia nel numero di vagoni. Ma adesso c’è la campagna elettorale, i pendolari, per il momento, dovranno attendere.
Giuseppe Colamonaco

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