Abuso attuato attraverso il regime dei “depositi Iva” e di numerose società off-shore; a segno un’ingente frode “carosello” fiscale transnazionale. La frode é stata scoperta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, un sodalizio criminale che, attraverso le società imprenditoriali riconducibili ai fratelli Padovani, operava nel settore della distribuzione di prodotti metallici, con sede operativa a Castel San Giorgio e società controllate in Svizzera, Belgio, Spagna, Polonia, Slovacchia e Romania. L’operazione Side vede coinvolti Campania, Lazio, Abruzzo, Marche, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. L’attività investigativa effettuata dalla compagnia di Agropoli sulle imprese che avevano effettuato importazioni in sospensione d’Iva, ha evidenziato l’introduzione in depositi Iva presso la Dogana di Salerno. Da tale aspetto è stato possibile individuare due società italiane riconducibili al Gruppo Padovani e nove estere inserite nel carosello fiscale trasnazionale pari a oltre 140 milioni di euro, con un’evasione di imposte su redditi ed Iva per 72,5 milioni. Preziosa, nel corso dell’operazione, anche la collaborazione della Guardia di Finanza e dell’Autorità giudiziaria elvetica. “Le ingenti partite di materie prime acquistate sui mercati internazionali, principalmente tramite una società di trading svizzera del Gruppo Padovani, prima di essere importate nella Comunità Europea, attraverso le Dogane di Salerno, Napoli, Gorizia e Ravenna, venivano fittiziamente cedute alle cartiere estere gestite dal sodalizio criminale e prive di consistenza patrimoniale, per concentrare in capo alle stesse, l’onere di versare l’Iva all’importazione, poi sistematicamente evasa”, hanno spiegato le Fiamme Gialle.
Salerno, operazione Side: frode fiscale internazionale scoperta dalla Finanza
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