Castel San Giorgio, il Pd chiede le dimissioni di tutta l’amministrazione in carica 

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Durissimo l’affondo del Partito democratico riguardo all’amministrazione Lanzara che, in virtù delle recenti vicende giudiziarie, ne chiede le dimissioni. “Alla luce dei fatti venuti alla ribalta della cronaca negli ultimi giorni – scrivono i democrat – risulta oggettivamente inammissibile che un Comune possa essere amministrato da una classe politica moralmente incompatibile con il bene comune. Non siamo noi a dirlo, bensì articoli di testate giornalistiche cui non è seguita alcuna smentita da parte dei diretti interessati. Lungi da noi sferrare attacchi personali. Non ce ne voglia nessuno. Tuttavia è giusto che un partito sollevi una questione politica laddove fatti così eclatanti lo richiedano”.

Nella nota la descrizione degli eventi tirati in causa: “8 maggio 2020. Si apprende che il Consigliere Comunale e Capogruppo di maggioranza, Dr. Raffaele Sellitto, sia stato CONDANNATO dalla Corte dei Conti per danno erariale. 13 maggio 2020. Si apprende che il Consigliere Comunale di maggioranza, Avv. Alfonso De Vivo, sia stato CONDANNATO a 4 anni e 6 mesi, oltre ad anni 5 di interdizione dai pubblici uffici. Etica vorrebbe che si dimettessero senza neanche attendere la sospensione da consiglieri comunali, almeno in un caso, prevista dalla legge”.

Il Pd di Castel San Giorgio ha poi aggiunto: “Ma non finisce certo qui. L’attuale amministrazione annovera tra le sue fila (come appreso varie volte dai social e dalla carta stampata) un assessore indagato per concorsi falsi, per titoli falsi, per diffamazione, per danno all’immagine, e chi più ne ha più ne metta. Ci sarebbero anche 8.000,00 euro di tentata truffa, diverse perquisizioni effettuate dalla Guardia di Finanza presso la Casa Comunale, risse tra assessori e staffisti ed un presentatore della lista elettorale corrispondente alla stessa persona che fa da supporto al RUP in qualità di progettista del PUC. Per non parlare dell’ ”IO ESCO E TU ENTRI, ED IO ENTRO E TU ESCI”, per l’approvazione in Giunta del Piano Urbanistico! Continuiamo, però a percorrere la SCALA DELLA LEGALITA’, ed arriviamo sino al Primo Cittadino, il quale, in pieno periodo di diffusione del contagio da COVID 19, si è adoperato con tutte le sue forze per creare gli assembramenti tanto vietati dalla vigente normativa. Prima volendo celebrare un Consiglio Comunale violando il D.L. nr. 18 del 16 marzo 2020 (Decreto Cura Italia) e necessariamente annullato perché VIETATO; poi entrando in campagna elettorale con i buoni spesa; e poi con cene a casa propria ove era presente la maggioranza tutta corredata di staff (fatto prima dichiarato con tanto di virgolettate dichiarazioni di un assessore e poi smentito sotto suggerimento di qualche pompiere). Insomma non c’è assembramento che tenga! Tuttavia, nonostante le condanne, le indagini, i sequestri di documenti presso la casa comunale, nessuno vuol proprio lasciare la poltrona. I motivi risiedono tutti in un unico comune denominatore: il PUC! Qualora, come è giusto che sia, i due consiglieri Sellitto e De Vivo, lasciassero anzitempo il consiglio comunale, il Sindaco non avrebbe più la certezza di portare a casa il PUC, per la cui approvazione è stato convocato il Consiglio Comunale per il giorno 20 maggio 2020. Da qui la fretta di chiudere la partita prima che accada l’irreparabile (?)! Non sarebbe il caso che un’Amministrazione così “pluridecorata” di indagini e condanne chiuda i battenti per manifesto FALLIMENTO POLITICO e rassegni le proprie DIMISSIONI?”. 

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