Livelli di cromo più bassi durante il lockdown
Acque più chiare e diminuzione dei livelli di cromo: questo il dato che emerge dalle analisi dell’Agenzia regionale per l’ambiente della Campania. Quindi quella sensazione visiva di acque più limpide, rispetto al passato, riportata con foto e video sui social dagli ambientalisti, ha avuto anche una conferma scientifica. Sull’argomento é intervenuto Emiddio Ventre, che da anni si occupa del problema: “Adesso abbiamo l’evidenza scientifica dell’Arpac che con lockdown nel Torrente Solofrana si è ridotto il cromo. Si legge sul sito dell’Agenzia: “Per quanto concerne il Torrente Solofrana, si premette che, a seguito dei numerosissimi interventi effettuati sia nell’ambito del monitoraggio che a supporto delle Forze dell’Ordine, da tempo è stato acclarato che la contaminazione delle acque superficiali è essenzialmente connessa alla presenza di cromo in concentrazioni superiori ai limiti normati, riconducibile ai frequenti scarichi anomali di reflui conciari. Gli esiti delle attività di monitoraggio del primo quadrimestre 2020, confermano quanto innanzi.
I valori di concentrazione del parametro cromo totale, rilevati nei campionamenti del 15 e 20 aprile, nel corso del lockdown, risultano significativamente inferiori a quelli frequentemente rilevati nel corso delmonitoraggio di anni”. I numeri, dunque, danno ragione alla tesi degli ambientalisti relativa agli scarichi industriali. É questo un ulteriore elemento che potrebbe indirizzare gli organi preposti a valutare meglio gli scarichi anomali dei reflui conciari. Un dato che non meraviglia gli attivisti, che già sospettavano, e che ora potrebbe aprire la strada a nuove prospettive in tema disinquinamento. Ieri sera ad “Oltre i Social“, su RTAlive, si é parlato proprio dell’inquinamento del Solofrana e del fiume Sarno. Una puntata che ha visto la presenza di alcuni attivisti locali da sempre vicini al problema. Dopo le evidenze del lockdown, ormai non c’è scusa che tenga, il Sarno può essere disinquinato.
Giuseppe Colamonaco