Nando Mainenti tra futsal e biologia. Il legame con Marta: “Penna caratterizzata da profonda cultura”
Un’epoca difficile necessita di grandi orizzonti. Il coronavirus, che ha fatto partire i titoli di coda del panorama sportivo, è ancora al centro dei dibattiti nazionali. L’Italia sta provando lentamente a ripartire e con essa lo sport, che da qualche mese è stato messo da parte per affrontare problematiche sanitarie ancora lontane dal trovare una definitiva soluzione. Nando Mainenti, biologo e tecnico dell’Alma Salerno, lascia la propria considerazione sul virus: “In questi mesi stiamo dando risalto a cose che prima venivano messe ai margini per motivi organizzativi. Divido il mio tempo tra lezioni online e aggiornamenti professionali, ma non vedo l’ora di tornare a fare sana attività fisica. Il mondo è stato preso alla sprovvista: speriamo che un’eventuale seconda ondata venga affrontata in maniera decisa. Il rischio è di tornare a chiudere tutto”. Ormai da mesi è partita una vera e propria corsa al vaccino da parte delle aziende farmaceutiche: “Spero si lavori seguendo in maniera scrupolosa tutti i passaggi utili, onde evitare ulteriori danni che non possiamo assolutamente permetterci: per arrivare a una cura saranno necessari almeno dodici mesi”. A diversi anni di distanza Nando Mainenti è tornato alla guida dell’Alma Salerno, per condurre l’organico alla salvezza: “Abbiamo fatto una scommessa con gli amici Antonio Peluso e Marco Bianchini, i quali hanno voluto fortemente la mia presenza nello spogliatoio. Ho colto la sfida e la squadra, composta da elementi validi per la categoria, ha risposto in maniera positiva. I risultati raggiunti prima dello stop davano ragione di un percorso di crescita tangibile”. All’Alma Mainenti ha avuto il piacere di conoscere Marta Naddei.
Amica e pilastro del gruppo granata, Marta non ha mai nascosto la simpatia nei confronti del tecnico salernitano: “Tornare all’Alma e non ritrovarla è stato un dispiacere che non si può spiegare. Lasciai appena Marta entrò nella famiglia Granata: mi chiedeva spesso quando sarei ritornato alla guida del gruppo. Avevo piacere nel parlare di sport ma non solo: al centro dei nostri discorsi il suo grande amore per i viaggi e la grande cultura che ne caratterizzava la penna”. La salvezza, nonostante la sospensione dei campionati, sembrava a un passo: “Le prospettive erano buone, la squadra si è fermata a tre soli punti dalla salvezza diretta, i ragazzi sono stati bravi a seguire tutte le direttive. All’organico mancava un pizzico di esperienza: molti di essi erano al debutto nel nostro campionato e sono stati bravi a far fronte comune nelle avversità”. La ripresa resta ancora un’incognita, ma le problematiche all’orizzonte sono ben visibili: “Bisogna capire anzitutto di chi sarà la responsabilità in merito alla sanificazione delle strutture. Il futsal, inoltre, è uno sport di contatto e non sarà certo possibile mantenere le distanze di sicurezza. Per non parlare delle trasferte: il gruppo è composto da decine di elementi che dovranno rispettare il metro di distanza l’uno dall’altro in campo e nelle strutture ricettive. Last but not least il problema degli sponsor: in ballo entrate che rappresentano introti fondamentali per affrontare la stagione. Non capisco perchè – sottolinea Mainenti – il Comune lasci in gestione alle società strutture oggi in perdita”. Le promozioni con l’Alma Salerno sono valse a Mainenti l’appellativo di Mago: “Quando iniziai l’avventura con l’Alma fummo ripescati in C2. In due anni abbiamo ottenuto due promozioni insperate, nonostante all’inizio gli obiettivi fossero differenti. Lo spogliatoio era molto affiatato e ciò ha permesso, nei momenti difficili, di superare le avversità: incontro ancora oggi diversi calcettisti con i quali ho condiviso queste bellissime esperienze e in quelle chiacchierate riscopro la chiave di quei successi”.