Nocera Inferiore, il Pd chiarisce: siamo parte integrante dell’amministrazione

Arriva la risposta al dissenso interno

Il segretario del circolo cittadino del Partito democratico di Nocera Inferiore, Francesco Scarfò, ed il capogruppo consiliare del Pd, Paolo De Maio, sono intervenuti sulla recente diatriba sollevata da alcuni esponenti dei democrat. In una nota congiunta si legge: “A parte l’argomento 5G che meriterà a breve una approfondita discussione anche tecnica, chi ha intenzione di porsi nei confronti di questa amministrazione in modo strumentale, è libero di farlo, ma  al di fuori del Partito, soprattutto in un momento in cui il senso di responsabilità e il silenzioso lavoro dovrebbero prevalere su qualsiasi altra ragione politica o di visibilità personale da parte nostra e da  parte di tutti gli altri partners di maggioranza”. Appare chiaro il riferimento ai consiglieri “dissidenti” che, in questi giorni, hanno manifestato il malcontento sulla mancata condivisione dell’azione amministrativa, come sottolineato ultimamente dal consigliere del Pd Giancarlo Giordano. Dal partito, però, arriva il pieno appoggio all’amministrazione Torquato, con l’invito, nemmeno tanto velato, di estraniarsi, da determinate considerazioni, visto il ruolo ricoperto: “È evidente che tali atteggiamenti nonchè le fughe di notizie di discussioni interne e riservate, non  rispecchiano nella forma e nella sostanza la linea politica del nostro partito, né consentono di continuare a ricoprire ruoli di riferimento. Il Pd è parte integrante di questa amministrazione di cui condivide l’operato e gli obiettivi,  supportando il sindaco con un contributo costante e costruttivo. La discussione, anche aspra, è sempre ben accetta all’interno del Partito, e non ci siamo mai sottratti  ad essa, ma va affrontata con intenzioni diverse. Dispiace ma il partito è altro”. Dunque, come evidenzia la nota, chi si attendeva un chiarimento, é stato pregato di seguire la linea del partito o di starne fuori: l’appello ai dissidenti sembra essere più che chiaro”.

Giuseppe Colamonaco 

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