Pagani ambiente e Pagani servizi in consiglio comunale

Intanto l’Aspa difende il proprio operato

Una seduta urgente e straordinaria per discutere in consiglio dei servizi pubblici localiĀ  affidati alle due partecipate, Pagani ambiente e Pagani servizi. L’argomento torna ad essere di stretta attualitĆ  per la politica locale e sarĆ  affrontato dal pubblico consenso. A febbraio scorsoĀ  il tema era stato largamente affrontato, con la possibilitĆ  di unire le partecipate in un unico soggetto. Riprende dunque il discorso. Il 29 aprile, alle 16, la prima data utile, e in caso di mancanza del numero legale, i consiglieri si riuniranno il giorno 30. Proprio riguardo alle partecipate, ieri, presso il cantiere della Pagani ambiente in via Filettine, c’ĆØ stato un incontro tra i sindacati ed il presidente Umberto Petrosino, il direttore generale Aniello Giordano ed il direttore tecnico Vincenzo Calce. Il motivo dall’incontro nasce a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa, a margine di una riunione informale tra le sigle sindacali Fit Cisl, Fp Cigl, Flaica Cub, alcuni gruppi consiliari ed il commissario prefettizio.

Una circostanza rispetto alla quale l’azienda speciale ha voluto chiarire, viste alcune dichiarazioni, e che hanno destato preoccupazione tra i dipendenti. L’Aspa ha evidenziato che non ha mai fatto assunzioni, la maestranza lavora anche in questo periodo di emergenza, l’azienda ha creato le condizioni per gestire eventualmente il sub-ambito territoriale da protagonista, i mezzi ereditati dal consorzio di Bonifica pur fatiscenti sono stati utilizzati, dal 1 luglio 2018 i lavoratori hanno deciso di non pretendere alcune partite economiche previste dal Ccnl e di farsi carico nell’ordinario della fase di disinfestazione relativamente al protocollo di sicurezza del 14 marzo. In sostanza, i lavoratori, le parti sindacali ed il Cda, hanno sottoscritto il buon andamento dell’azienda, respingendo una “visione distorta dei fatti” resa ultimamente. Inoltre, la rappresentanza sindacale, insieme ai lavoratori, denunciano il mancato coinvolgimento della politica nei processi di scelta e nelle eventuali decisioni future, e di essere pronti a tutelare la loro immagine e quella dell’azienda con tutti gli strumenti previsti dalla legge e dal contratto.

Giuseppe Colamonaco

loading ads