Nocera Inferiore, continua l’attività estrattiva della Beton cave

Anche per il biennio 2020/2021. Dubbi da parte di Legambiente

Sono oltre 51mila i metri cubi di materiale estratto e destinato alla commercializzazione relativamente all’anno 2019.

A dirlo una perizia giurata del 5 marzo del 2020, la cui sintesi é richiamata nel decreto della giunta della Regione Campania, direzione generale Lavori Pubblici e Protezione civile. Il dirigente dell’ente regionale, nel documento inviato al Comune di Nocera Inferiore ed alla proprietà, spiega in premessa, che i titolari delle autorizzazioni e concessioni estrattive sono tenuti al pagamento al Comune di appartenenza dei contributi previsti come stabilito dall’articolo 18 della legge regionale n.54 del 1985 e modificato dall’articolo 14 della legge regionale n.17 del 1995.

L’autorizzazione riguardo all’attività estrattiva del sito in località Rullo risale al 12 settembre del 2017 e proseguirà anche nel biennio 2020/2021, come riportato dal documento della Regione, con determinazione del contributo in base all’ex articolo 18 della legge regionale n.54 del 1985, all’articolo 17 della legge regionale n.15 del 2005 e all’ex all’articolo 19 della legge regionale n.1 del 2008, nonchè al decreto dirigenziale n.69 del 27 febbraio di quest’anno. In pratica sono due i decreti di pagamento giunti a Palazzo di Città, il n.102 ed il n.103, e tre gli importi relativi al 2019: 9 mila, 4 mila e 44 mila euro. Ognuno di questi importi sono stabiliti da una specifica legge regionale, come detto in precedenza.

Il mancato pagamento dei contributi comporterà l’estinzione dell’autorizzazione, per decadenza ed ai sensi dell’articolo 13 della legge regionale n.54 del 1985. Le ricevute dovranno essere inviate entro 15 giorni dalla data dell’effettivo pagamento che dovrà essere effettuato entro il termine di 10 giorni. Va detto che i termini di scadenza, a causa dello stato di emergenza dovuto al Coronavirus, potrebbero essere slittati. Gli ambientalisti, rispetto alla continuazione dell’attività estrattiva, hanno manifestato più volte perplessità. Ultimamente, proprio l’architetto Alfano di Legambiente, dopo la prescrizione del processo sulla frana di Montalbino del 2005, aveva lamentato alle telecamere di Rtalive, lo scorso mese di febbraio, grossi dubbi e la necessità di una presa di posizione del Comune riguardo alle attività estrattive in corso.

Giuseppe Colamonaco

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