Bacoli. Della Ragione, ordinanza su riapertura un caos

Obbligo sanitario solo per chi riapre e non per le precedenti attività, supermercati e farmacie

Il sindaco di Bacoli, Josy Gerardo Della Ragione, ha contestato il recente provvedimento di De Luca relativo alla riapertura di alcune attività della ristorazione in Campania. “Basta leggere con attenzione l’ordinanza della Regione Campania circa la riapertura di alcune attività (per la sola consegna a domicilio), – scrive sui social il primo cittadino –  per comprendere che non è né attuabile, né controllabile. Un caos”. Una forte riflessione che non lascia adito ad interpretazioni. L’ordinanza del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, non piace: “In più, non arreca vantaggi a nessuno: dai titolari di bar, ristoranti, pasticcerie. Fino ai cittadini. Danneggia tutti. Aumentando soltanto la possibilità di contagio. Soprattutto qui da noi, nei Campi Flegrei, dove il focolaio dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli continua a far emergere, ogni giorno, nuovi casi positivi al Coronavirus”.

Della Ragione trova difficoltosa la procedura, in particolare, l’aspetto sanitario: “Ma ciò che più di ogni altra cosa mi lascia perplesso è l’obbligo, per i lavoratori, di munirsi di “certificato medico che attesti la buona salute”. Chi dovrebbe accertarla, se i medici di base lavorano solo con corrispondenze telefoniche? E, qualora fossero nelle condizioni di fare visite in studio o a domicilio, cosa dovrebbero accertare? Che l’assistito non ha ha febbre, o tosse? Basta questo per non essere un contagiato asintomatico? No. E aggiungo, a questo punto, a tutela dei lavoratori tutti: perché lo stesso obbligo non era stato esplicitato anche per i lavoratori dei beni alimentari e farmaceutici che, da due mesi, sono tra i più esposti a contrarre il Covid-19? Mi sembra abbastanza evidente che senza tamponi per tutti, non ne usciamo. Sarà un percorso lungo, faticoso. Senza scorciatoie. Sto valutando le scelte migliori da adottare per Bacoli”. Per il sindaco una ripartenza troppo articolata e non condivisibile: “In attesa di quanto deciderà il Governo, verso il 4 maggio. Al fine di salvaguardare innanzitutto, e sempre, la salute pubblica. La vita. C’è la necessità di ripartire. Giusto. Non vedo l’ora. Ma non così”.

Giuseppe Colamonaco

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