Immacolata Monti lascia il carcere dopo 9 mesi dal terribile omicidio della piccola Jole, la figlioletta di 8 mesi. In carcere rimane il marito Giuseppe Passariello
Sospesa la potestà genitoriale, può andare agli arresti domiciliari, visto che l’altro figlio è affidato ai nonni paterni con i quali Immacolata Monti non potrà avere contatti. È sostanzialmente questa la motivazione che ha determinato i giudici della Corte di Assise di Salerno a concedere la più lieve misura cautelare alla 31enne paganese, residente a San Lorenzo di Sant’Egidio del Monte Albino, accusata insieme al marito, Giuseppe Passariello, dell’omicidio volontario della piccola figlia, Jolanda, di soli 8 mesi.
I due sono accusati di omicidio volontario e maltrattamenti in concorso. Il sostituto procuratore Roberto Lenza, della procura di Nocera Inferiore, ha chiesto il giudizio immediato per Immacolata Monti e Giuseppe Passariello, madre e padre della piccola Jolanda. La bimba, di otto mesi, morì nella notte tra il 21 e il 22 giugno scorso, nella sua casa nella frazione San Lorenzo a Sant’Egidio del Monte Albino.
L’autopsia accertò che la morte della piccola sia sopraggiunta per soffocamento, probabilmente con il cuscino. A compiere il gesto sarebbe stato il padre, la madre si è sempre difesa dicendo che stesse dormendo e che svegliatasi nel corso della notte sia andata a controllare la figlioletta e si sarebbe accorta che non respirava più.
Tuttavia la versione della donna non è stata ritenuta finora credibile dagli inquirenti, soprattutto dopo le prime intercettazioni ambientali acquisite nella mattinata del 22 giugno mentre i due si trovavano al commissariato nocerino. Imma Monti quella mattina avrebbe chiesto al marito cosa fare di un fantomatico cuscino aggiungendo pure “Se ci scoprono siamo finiti”.