Pagani. Pasta, biscotti e pelati dell’Unione Europea buttati in strada

Pacchi ai benestanti, escluse molte famiglie bisognose

La denuncia arriva via social e con tanto di foto da parte di Spazio Aperto. È accaduto mercoledì scorso, quando Ernesto Saturno, attivista del movimento paganese, ha ritrovato vicino ad un bidone dell’immondizia una busta contenente generi alimentari etichettati Unione Europea. All’interno c’erano un pacco di pasta, uno di biscotti, una scatoletta di carne e tre barattoli di pelati. La vicenda ha indignato molto, soprattutto per il difficile momento che diverse famiglie stanno attraversando, quei pacchi sarebbero potuti servire. Saturno, però, non si é perso d’animo, e viste le buone condizioni dei prodotti ha pensato di regalarli: “Ho raccolto gli alimenti e li ho consegnati ad una famiglia bisognosa, mettendoci dentro altre cose che ho comprato”. Un gesto davvero generoso. Purtroppo non si tratta di un fatto episodico. I pacchi dell’Unione Europea verrebbero dirottati a famiglie benestanti, con l’esclusione dei meno abbienti.

A Pagani molte famiglie sono in difficoltà, spesso con redditi minimi, costituiti per lo più da lavori giornalieri. C’è gente che non percepisce nemmeno il reddito di cittadinanza. Un mondo nascosto di cui nessuno parla, ostaggio, spesso, dell’indifferenza di buona parte della politica locale. La fame é tanta, e c’è chi ogni giorno si reca al mercato ortofrutticolo per rovistare nel piazzale tra gli scarti di frutta e verdura. Molte di queste famiglie, oltre ad avere problemi economici, hanno persone in casa con problemi di salute. É il disegno di una miseria che persiste da anni e con l’avvento del coronavirus potrebbe esplodere, portando alla povertà tante altre persone. Ecco perché sul territorio c’è necessità di un controllo più rigoroso degli Isee, specie per quel che attiene la distribuzione dei pacchi alimentari. Agro solidale in questi giorni ha pubblicato un bando per il sussidio alimentare, proprio per aiutare i più bisognosi, ma pare che molti indigenti rinuncino alla domanda per vergogna. Servirebbe, a questo punto, un controllo capillare da parte degli uffici comunali preposti, per fare uno screening più appurato di chi realmente é in difficoltà. Infine, restando in tema covid-19, molte di queste famiglie non hanno nemmeno le mascherine, anche queste regalate a chi le avrebbe potute acquistare.

Giuseppe Colamonaco

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