L’Associazione “Il Cammino di Sant’Alfonso” attraverso il suo presidente Ludovico Mandiello ha rivolto l’ appello alla triade prefettizia insediatasi a palazzo San Carlo. In una missiva indirizzata ai commissari Vincenzo Amendola, Nicola Auricchio e Sergio Rivetti, a nome dei soci ma anche a nome della popolazione cattolica della Città di Pagani, l’associazione Il Cammino di Sant’Alfonso ha chiesto ufficialmente la consacrazione della città a Sant’ Alfonso Maria de’ Liguori, a San Michele Arcangelo ed alla Madonna del Carmelo.
“Ill.mi Commissari del Comune di Pagani Dott. Vincenzo Amendola, Dott. Nicola Auricchio e Dott. Sergio Rivetti – scrive Ludovico Mandiello – desiderosi di conformarci alle indicazioni espresse in tutti i secoli dalla Santa Chiesa Cattolica la quale ha sempre prescritto il ricorso ai Santi come rimedio ai mali spirituali e temporali, in particolare nei momenti di più dura prova, come in questo terribile e oscuro periodo, come già avvenuto in altre parti d’Italia, chiediamo di consacrare il nostro Comune a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, a San Michele Arcangelo ad alla Madonna del Carmelo. Vi preghiamo inoltre – prosegue Mandiello – di rendere noto il seguente Atto di pubblico affidamento e di deporre alla fine la fascia di Sindaco ai piedi di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, nella Cripta all’interno della Basilica”.
L’atto di affidamento da pronunciare è il seguente: “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che già proteggesti la nostra Città dal fuoco della distruzione, San Michele Arcangelo, Principe delle Milizie Celesti e a Te o Madonna del Carmine che mai abbandoni i figli Tuoi nelle ore più buie della disperazione a Voi ci affidiamo per la salvezza delle anime e dei corpi, per ogni bene spirituale e temporale, a Voi consacriamo la Città di Pagani, i suoi abitanti e le sue terre”. L’associazione Il Cammino di Sant’Alfonso nel chiedere ai commissari prefettizi l’atto di affidamento, ricorda l’episodio miracoloso avvenuto a Pagani ad opera di Sant’Alfonso la notte di San Lorenzo.
Il 10 agosto 1779, Sant’Alfonso Maria de Liguori fu chiamato a benedire il Vesuvio in eruzione e tutta la comunità redentorista di Pagani fu testimone di un prodigio che gli mostrò il potere di Alfonso sul cuore di Dio. Da qualche tempo, il Vesuvio, che si erge di fronte a Pagani, lanciava lave infiammate sul territorio di Ottaviano. Tutti i dintorni erano nella costernazione.Dalle finestre del corridoio, i Padri contemplavano questo grandioso e terribile spettacolo. Preso da orrore, un Padre corse alla cella di S. Alfonso e lo scongiurò di venire a vedere ciò che stava accadendo. Alfonso andò, si avvicinò alla finestra dicendo per tre volte “Gesù! Gesù! Gesù!” Quindi fece un grande segno di croce in direzione della montagna, ed all’istante stesso, l’immenso turbine di fuoco e di fiamme sprofondò nel cratere. Tale era il potere di Alfonso sul cuore di Dio. (Tratto dal Processo ord. di Nocera.Fol. 473. Il piccolo quadro della benedizione al Vesuvio in eruzione è ancora esposto alla finestra della Casa di Pagani dove avvenne la prodigiosa benedizione).