Intervento del sindaco
“Mi giunge notizia che la direzione generale dell’Asl di Salerno, d’intesa con la Regione Campania, abbia individuato il nostro ospedale “Mauro Scarlato” come presidio dedicato in primis alla gestione dei pazienti affetti da Coronavirus. Da medico e da primo cittadino, considerando la situazione di grave emergenza che il nostro paese sta affrontando con grandi difficoltà, confermiamo la disponibilità della nostra comunità a dare il suo contributo, a fare la sua parte, a patto che il nostro presidio sanitario e la nostra città non diventino un lazzaretto. Pretenderemo garanzie di sicurezza per i nostri medici, per i nostri infermieri, per tutti coloro che ogni giorno operano all’interno del nostro ospedale, affinché possano continuare a lavorare con la massima serenità e con tutte le precauzioni e gli strumenti di sicurezza loro dovuti per la gestione degli infetti da Covid-19. Pretenderemo, inoltre, garanzie di sicurezza per la nostra città, per i nostri cittadini, affinché il trasferimento all’ospedale di Scafati dei pazienti affetti da Coronavirus non innalzi i rischi di contagio sul nostro territorio. A tal fine, pretenderemo che il Governo disponga l’invio di forze militari che garantiscano un presidio costante della nostra struttura ospedaliera, a tutela di tutti. E’ il minimo che, da sindaco, ho il dovere di chiedere a fronte di un provvedimento che, ancora una volta, penalizza il nostro ospedale, già troppo mortificato dalle scelte della politica regionale degli ultimi anni. Un ospedale che merita di essere reinserito nella rete dell’emergenza. L’attuale situazione ha fatto emergere in tutta la sua chiarezza la fragilità del nostro sistema sanitario, in particolare della rete dell’emergenza. Oggi accettiamo, nostro malgrado, per amore della nazionale e per spirito di solidarietà, che il “Mauro Scarlato” venga individuato come presidio per la gestione dei casi da Coronavirus a condizione che, una volta superata questa crisi, il nostro ospedale venga reinserito nella rete dell’emergenza. Lo pretenderemo, e ci batteremo fino a quando ciò non diventerà certezza”.