Nocera Superiore: altri sversamenti illegali nella Cavaiola. La denuncia degli attivisti e dei comitati

Continua la lotta del Comitato Cavaiola, impegnato a segnalare e contrastare il degrado ambientale ed a sollecitare le istituzioni affinchè intervengano nel trovare una soluzione definitiva al problema. In località Tondi a Nocera Superiore, il torrente in questi giorni ha dato un’immagine di sé decisamente meno gradevole del solito: spazzatura, residui plastici e di materiali nocivi fanno bella mostra su letto e sponde. Ma nonostante gli esposti e le richieste di provvedimenti per le diverse aree contaminate segnalate ( non ultima, zona Spineta), ad oggi nulla è cambiato : le acque del fiume continuano ad essere compromesse da discariche abusive e sversamenti di rifiuti da parte di ignoti incivili. Il Comitato Cavaiola, nato nel 2008 con l’intenzione di vigilare contro ogni forma di inquinamento che danneggi l’ambiente ed il torrente stesso, ha pubblicato sulla propria pagina Fb più foto delle cloache a cielo aperto venutesi a creare in vari tratti di Nocera Superiore e Nocera Inferiore, e delle coltivazioni a ridosso del canale (vedi S.Pasquale, zona Codola). A destare maggiore preoccupazione al Comitato ed ai rappresentati del Movimento 5 Stelle della città capofila dell’Agro, infatti, è l’intero bacino idrografico del fiume Sarno, dove è stato constatato che il disastro sanitario ed ambientale è la principale causa della formazione di tumori : il cancro colpisce il 50% in più della popolazione rispetto alla media nazionale. La Regione Campania, predisposta a cementificare con vasche di laminazione le sponde del Sarno deviandone il corso (la seconda foce verrebbe costruita a Torre Annunziata) e devastando 60 ettari di terreni agricoli con una spesa prevista di 271 milioni di euro (finanziati dalla Comunità Europea), avrà vita dura poiché sia il Comitato Cavaiola che il comitato “No Vasche” -ideato da Emiddio Ventre – ed il comitato “Gente del Sarno” si oppongono alla realizzazione di tutto ciò, contestando il successivo inquinamento nelle falde che si verrà a creare con la creazione delle vasche e della pericolosità nella catena alimentare a seguito dei prelievi idrici dai pozzi.

Enrica Granato

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