Il legale sangiorgese e l’azienda di famiglia erano finiti nell’inchiesta per mazzette ai giudici della commissione tributaria. La richiesta da parte del pm inquirente, questa mattina, durante l’udienza per il giudizio abbreviato
Chiesta l’assoluzione per l’avvocato Alfonso De Vivo, coinvolto nell’indagine sulla corruzione della commissione tributaria. A chiederlo lo stesso pm Elena Guarino che in un primo tempo aveva ottenuto l’arresto del noto legale di Castel San Giorgio, quale interessato all’azienda di famiglia, FacomGas, che avrebbe beneficiato di una sentenza favorevole da parte della commissione tributaria regionale, dietro pagamento di una “mazzetta” ai giudici. De Vivo, dal primo momento, ha respinto ogni accusa e, a seguito di confessione di altri indagati, lo stesso Gip che ne aveva ordinato l’arresto lo rimise in libertà per assenza di elementi probatori a suo carico, i cosiddetti gravi indizi di colpevolezza.
Dopo quasi un anno dalla conclusione delle indagini, la procura di Salerno ha chiesto l’assoluzione di De Vivo durante l’udienza per il giudizio abbreviato, tenutosi questa mattina. Stessa richiesta anche per la FacomGas.Il pm Guarino ha chiesto per gli altri imputati una condanna a pene fino a due anni di reclusione. Nelle prossime settimane, toccherà alla difesa dell’avvocato sangiorgese discutere. Entro poche settimane dovrebbe chiudersi la vicenda per De Vivo e l’azienda di famiglia. Alfonso De vivo è professionista noto anche per il suo impegno in politica, visto che è consigliere comunale a Castel San Giorgio.